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Pnrr: il Cnr è coordinatore di due infrastrutture di ricerca

14/09/2022

L’investimento complessivo del Pnrr sulle infrastrutture di ricerca è di 1,08 miliardi di euro, e ha l’obiettivo di facilitare l’interazione tra la conoscenza scientifica generata da infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, per dare impulso all’innovazione: a questo scopo è stato istituito il Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU per 1,58 miliardi di euro), dedicato al finanziamento di un numero massimo di 30 infrastrutture di due tipi: infrastrutture di ricerca e  infrastrutture tecnologiche di innovazione. 

Tali infrastrutture possono riguardare impianti, risorse e relativi servizi utilizzati dalla comunità scientifica per compiere ricerche nei rispettivi settori, compresi gli impianti o i complessi di strumenti scientifici, le risorse basate sulla conoscenza quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate e le infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell’informazione e della comunicazione, il materiale informatico, il software, gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo necessario per condurre operativamente la ricerca.

Tra le infrastrutture finanziate, il Consiglio nazionale delle ricerche riveste il ruolo di ente coordinatore di "iENTRANCE@ENL - Infrastructure for energy transition and circular economy @ EuronanoLab" -cui sono stati assegnati oltre 75 milioni di euro per la generazione e lo stoccaggio di energia verde- e di "EBRAINS-Italy - European Brain ReseArch INfrastructureS-Italy", che riceverà invece oltre 22 milioni di euro. Entrambe sono finanziate nell'ambito dell'Investimento 3.1 del PNRR – Missione 4, “Istruzione e Ricerca” - Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa”.

Il focus scientifico di iENTRANCE@ENL -il cui coordinatore scientifico è Vittorio Morandi del Cnr-Imm di Bologna- riguarda il tema dei nuovi materiali, processi e sistemi per la generazione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’energia sono cruciali per il futuro del nostro pianeta. In particolare, l'infrastruttura si propone di diventare punto di riferimento a livello italiano per la ricerca su nanomateriali per l’energia, processi e dispositivi per produzione verde, stoccaggio e distribuzione di energia, caratterizzazione di materiali alla micro e nanoscala, tecnologie per la realizzazione di strumenti e sistemi. Sarà strutturata in 6 nodi geografici riconosciuti a livello internazionale in aree di ricerca complementari coordinati da uno hub centrale: a Torino, ad esempio - nodo al quale contribuiscono Politecnico di Torino e INRiM - Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica - si occuperà di materiali, processi sostenibili e sistemi, inclusa la loro caratterizzazione metrologica, per la transizione energetica e l’economica circolare.

"EBRAINS-Italy" sarà, invece, il nodo italiano dell'infrastruttura distribuita europea di "EBRAINS", che mira a consentire alle attività cliniche e sperimentali nel settore sanitario di sfruttare adeguatamente le più avanzate tecnologie di modellazione, computazione e analisi dei dati disponibili nel campo delle neuroscienze. Coordinatore scientifico è Michele Migliore del Cnr-Ibf: l'obiettivo principale è riunire diversi gruppi con competenze trasversali nei campi della modellistica, dell'High Performance Computing e delle neuroscienze sperimentali/teoriche operanti in Italia, integrando le attività al fine di garantire sinergie e generare un sostanziale progresso nella produzione e diffusione di conoscenza nei settori scientifici, industriali e sociali su tutto il territorio nazionale. I risultati ottenuti dal progetto in termini di know-how saranno resi disponibili da un punto di accesso unico al fine di rafforzare il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di nuove collaborazioni internazionali per la ricerca e lo sviluppo: uno degli obiettivi riguarda la creazione di un Neuromorphic Computing Lab incentrato sullo studio, lo sviluppo e l'utilizzo di tecnologie neuromorfiche di ultima generazione.