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Diagnostica precoce: un nuovo test antigenico "usa e getta", rapido e affidabile

10/07/2022

Ricercatori del Dipartimento di chimica e di scienze biomediche e oncologia umana dell’Università di Bari, del Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Brescia, in collaborazione con la ditta Intersail Engineering -sempre di Brescia- dimostrano che si può testare Covid-19, e anche altre malattie progressive, direttamente in saliva con un test antigenico usa e getta, che funziona, in termini di elevatissima sensibilità ad affidabilità, come un tampone molecolare.

Il dispositivo elettronico è piccolo come un glucometro palmare a cui si connette una cartuccia usa e getta su cui è depositata la saliva da analizzare. Il sistema si collega via bluetooth a uno smart device e in 20 minuti l’analisi è completata in modo totalmente automatico, grazie ad un algoritmo di intelligenza artificiale che analizza i dati. 

A coordinare la ricerca, la professoressa Luisa Torsi, ordinaria di chimica dell’Università di Bari e vicepresidente del Consiglio scientifico del Cnr: “Questo è un aspetto molto importante, perché nella fase asintomatica di un’infezione come il Covid-19, ma anche in quella che precede la comparsa dei primi sintomi di un tumore, nei fluidi biologici del nostro organismo si trovano solo pochissimi bio-marcatori o patogeni”, spiega. “Per rivelarli è necessario un testing rapido ultrasensibile, che conferisce al medico il vantaggio dell’attaccante, permettendo di curare la patologia con molte più probabilità di successo. La diagnostica precoce permette di trasformare radicalmente l’approccio da curativo a preventivo”.

“Il dispositivo elettronico utilizzato si basa su una combinazione innovativa di elettronica convenzionale e bio-elettronica, che dà origine ad un sistema di testing affidabile, facile ed economico da realizzare” afferma l’altro coordinatore della ricerca Fabrizio Torricelli, professore associato dell’Università di Brescia. “Inoltre, è molto importante aver capito l’importanza di analizzare i dati con un classificatore binario, che ci ha permesso di distinguere con precisione i campioni di saliva che contenevano anche un solo virus da quelli che non ne contenevano nessuno” ricorda Zsolt M. Kovács-Vajna, professore ordinario sempre dell’Università di Brescia.

“Lo studio è molto solido, sono stati analizzati 240 campioni, 18 dei quali di pazienti COVID-19, trovando solo un falso positivo e un falso negativo”, dichiara Eleonora Macchia, attualmente ricercatrice tenure-track presso il Dipartimento di farmacia - Scienze del farmaco dell’Università di Bari, vincitrice di un progetto ERC Starting Grant. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione con Maria Chironna, professoressa ordinaria di Igiene dell’Università di Bari, responsabile del laboratorio Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, che evidenzia: “I dati ci consentono di raggiungere una selettività e specificità diagnostica del 99.2%”.

“Questo lavoro pone le basi per un nuovo approccio alle tecnologie a supporto della diagnostica veloce, precoce ed estremamente affidabile, conferendo ai dispostivi portatili un ruolo molto più importante. Specialmente, ma non soltanto, in contingenze come una pandemia”, concludono i coordinatori della ricerca“. 

Lo studio è pubblicato su Science Advances, rivista del gruppo Science, articolo "A handheld intelligent single-molecule binary bioelectronic system for fast and reliable immunometric point-of-care testing",Eleonora Macchia, Zsolt M. Kovács-Vajna, Daniela Loconsole, Lucia Sarcina, Massimiliano Redolfi, Maria Chironna, Fabrizio Torricelli, Luisa Torsi, Sci. Adv. 8, eabo0881 (2022) 6 July 2022