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L'assicurazione nelle emergenze da eventi naturali in Italia e le conseguenze del Covid-19 negli infortuni sul lavoro in Campania

25/10/2021

Foto relatori da sinistra: Valensise, Coviello, De Natale
Foto relatori da sinistra: Valensise, Coviello, De Natale

L'evento è stato promosso da Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss e docente di marketing all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, con l'intento di mettere in evidenza la "fragilità" della penisola italiana, a causa di un territorio geologicamente giovane e attivo e le conseguenze dirette e indirette che ne derivano.
La peculiariatà del territorio, unita all’alta densità di popolazione, per di più distribuita specialmente nelle aree costiere, la rende particolarmente vulnerabile agli eventi naturali estremi, come terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni. A questi rischi, già da tempo ben noti sebbene mai mitigati con interventi strutturali ed incisivi, si è aggiunto dall’inizio del 2020 l’impatto estremo della pandemia di Covid-19. Tutti questi eventi, pandemia in testa, hanno un devastante potenziale di impatto sull’economia, sulla società e sulla stessa convivenza civile della Nazione. Obiettivo del convegno è analizzare, in maniera sintetica ed operativa, le principali problematiche di tali categorie di emergenze, i cui effetti negativi incrociati possono anche interferire costruttivamente, aggravandoli.

L’evento si colloca nell’ambito di ‘Ottobreedufin2021’, il mese dedicato all’educazione finanziaria, a cadenza annuale, patrocinato da Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero dell’istruzione, Ministero dello sviluppo economico, Ministero del lavoro, Banca d’Italia, ed altri Enti pubblici e associazioni di consumatori. L’organizzazione è stata curata dall'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Cnr-Iriss) che, diretto da Massimo Clemente, è fortemente impegnato sulle tematiche affrontate nel convegno.

Spiega Coviello che “In Italia nel 2020 su 202 miliardi di euro di perdite solo 81 erano coperti da assicurazioni. Secondo le stime dell'associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA), il 78% delle abitazione italiane è esposto ad un rischio medio-alto di terremoti o alluvione. Eppure solo il 50% della case ha una copertura assicurativa contro l'incendio (con forti disparità territoriali, con il 70% di polizze a coperture delle abitazioni al Nord ed il 20% al Sud), ma solo il 5,1% ha una estensione di garanzia contro tali eventi estremi. Pertanto appare strategico il ruolo dell'industria assicurativa per difendere famiglie ed imprese; nonostante il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) abbia previsto 15 miliardi di euro per la tutela del territorio, occorrono anche maggiori investimenti sulla prevenzione e sul monitoraggio periodico del nostro Paese, ad alto rischio calamità naturali”.

Grazia Memmolo, direttrice Inail Napoli e Salerno, trattando le ‘Denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19’ pervenute all'Inail, ha osservato: “L’analisi nella regione Campania evidenzia che la maggior parte dei contagi sono riconducibili all’anno 2020 (77,2% del totale), mentre il fenomeno risulta più contenuto nei primi nove mesi del 2021, in linea con quanto osservato a livello nazionale. Oltre la metà dei contagi professionali si concentra nei mesi di ottobre e novembre 2020 (entrambi con poco meno del 28% di tutte le denunce). Il 2021 è caratterizzato, sia a livello regionale che nazionale, da un andamento decrescente, ad esclusione della lieve risalita in corrispondenza di marzo. Da febbraio 2021 le incidenze regionali, anche se contenute, risultano sempre superiori alla media nazionale".

‘Abbiamo oggi sotto gli occhi i drammatici cambiamenti nella nostra vita prodotti, da un giorno all’altro, dalla pandemia. Ma altri problemi, anche molto più difficili da affrontare senza un approccio preventivo, caratterizzano il nostro territorio e influenzeranno il nostro futuro: a partire dal cambiamento climatico, un problema mondiale, per arrivare al rischio sismico e quello vulcanico; quest’ultimo, proprio nell’area Napoletana, raggiunge i valori più alti al mondo, con 3 milioni di abitanti entro 20 km da una possibile bocca vulcanica’, afferma Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca Ingv ed associato al Cnr-Ino, che aggiunge: ‘il nostro Paese, con un sistema di Protezione civile che il mondo ci invidia e con un rapporto virtuoso con la ricerca italiana che va assolutamente preservato, avrà nel Pnrr un’occasione decisiva, che va assolutamente colta, per un vero salto di qualità nella messa in sicurezza del territorio nazionale e delle popolazioni esposte. Per fare alcuni esempi, i terremoti Italiani degli ultimi 50 anni hanno causato una perdita economica media di oltre 3 miliardi l’anno, mentre le catastrofi idrogeologiche circa la metà; la sola evacuazione (anche senza successiva eruzione) di una delle ‘zone rosse’ di Vesuvio o Campi Flegrei costerebbe oggi circa 30 miliardi l’anno, per un periodo di tempo indefinito ma certamente almeno per molti anni o decenni’.

Nel corso della giornata, sono state presentate le problematiche legate alle emergenze naturali, attraverso l’analisi comparativa dell’impatto della pandemia, del rischio sismico e di quello vulcanico.

‘Per quanto riguarda la pandemia, abbiamo visto i problemi che un evento così drammatico può generare, non solo da un punto di vista sanitario: le implicazioni economiche, con una perdita di circa 160 miliardi di euro e quasi il 9% di PIL) in poco più di un anno, quelle giuridiche del Green Pass o dell’obbligo vaccinale, quelle assicurative legate all’uso massiccio dello smart working, e così via’, afferma Renato Somma, ricercatore Ingv e associato Cnr-Iriss. Per il rischio sismico, i cui valori più alti riguardano il 44% del territorio Italiano ed oltre un terzo della popolazione nazionale, sono stati analizzati da Gianluca Valensise (dirigente di ricerca Ingv) i problemi più emblematici della mancata prevenzione, tra cui le vicende legate alla distruzione di Amatrice durante il terremoto del 2016; per il rischio vulcanico, è stato evidenziato l’enorme problema dell’area Napoletana, legato ad una densità abitativa altissima e sviluppo urbanistico caotico, incompatibili con la pericolosità dell’area.

Per informazioni:
Antonio Coviello
Cnr - Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo
Via G.Sanfelice 8 -Napoli
a.coviello@iriss.cnr.it
0812470942

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