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Contact tracing per il Covid-19: come tracciare i superspreaders?

28/03/2021

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L'isolamento degli individui sintomatici e il tracciamento degli asintomatici sono due aspetti fondamentali nelle strategie per il contenimento della diffusione del Covid-19. Le procedure di contact tracing seguono due strade: il contact tracing manuale, basato su interviste fatte dal personale sanitario per la ricostruzione delle catene di contagio, e il tracing digitale, che sfrutta app installate sugli smartphone.

Sulla carta, la procedura digitale permette di superare alcuni problemi della procedura manuale, tra cui il ritardo tra l'individuazione dell'individuo infetto e l'isolamento dei contatti, la difficoltà di ricordare tutti i contatti, e anche, non ultimo, il costo. Tuttavia, il problema non è così semplice perché le due procedure campionano in maniera diversa i contatti.

Un nuovo studio, condotto da Marco Mancastroppa e Raffaella Burioni dell'Università di Parma, Claudio Castellano dell'Istituto dei sistemi complessi (Isc) del cnr di Roma e Alessandro Vezzani
dell'Istituto dei materiali per l'elettronica ed il magnetismo (Imem) del Cnr di Parma, ha analizzato l'efficacia delle due strategie di tracciamento dei contatti in un modello di diffusione
epidemica con i parametri empirici che descrivono la propagazione di SARS-COV-2.

I risultati mostrano che, anche ipotizzando una diffusione elevata dell'app digitale nella popolazione, il contributo del contact tracing digitale alla mitigazione dell'epidemia rimane limitato, mentre la procedura manuale è molto efficace. Questo si verifica proprio a causa della differenza intrinseca nel modo in cui le due strategie campionano la popolazione e che ha effetti molto rilevanti quando, come nel caso dell'attuale pandemia, ci sono individui con un grande numero di contatti.

La differenza è molto chiara considerando cosa succede con un individuo infetto asintomatico che ha molti contatti, un "superspreader": con la procedura manuale è molto probabile
che qualcuno dei suoi tanti contatti si ricorderà dell'incontro e permetterà di identificare il superspreader; con il contact tracing digitale, se il superspreader non utilizza l'app non è possibile in alcun modo risalire a lui.

Questo risultato permetterà di valutare in dettaglio punti di forza e di debolezza delle due strategie, e apre la strada all'identificazione di strategie ibride ottimali di contact tracing.

Per informazioni:
Alessandro Vezzani
Cnr - Imem
Parco Area delle Scienze 37/A, 43124 Parma
alessandro.vezzani@imem.cnr.it

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