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È possibile prevedere un "virus storm"? L'esperienza della meteorologia per il supporto alle decisioni

12/03/2021

Immagine da Geostationary Operational Environmental Satellite 13 (GOES-13) ripresa durante l' Hurricane Sandy (17:45 Universal Time) il 28 Ottobre 2012
Immagine da Geostationary Operational Environmental Satellite 13 (GOES-13) ripresa durante l' Hurricane Sandy (17:45 Universal Time) il 28 Ottobre 2012

In tempi di pandemia abbiamo assistito al proliferare di articoli scientifici e non, focalizzati principalmente sugli aspetti medici e sui modelli matematici di diffusione del contagio. La difficoltà intrinseca di poter prevedere l’evoluzione dei sistemi complessi, la diversità di aspetti interconnessi e la acquisizione e gestione dei dati hanno prodotto come effetto immediato sui decisori e sulla popolazione una incertezza nella valutazione dell’efficacia degli interventi e una riduzione nella fiducia nel supporto scientifico. L’ecosistema coinvolto nella pandemia ha una vastità non soltanto planetaria, ma anche disciplinare, comprendendo non solo aspetti medici e logistici, ma anche normativi, culturali e politici.

Un gruppo di ricercatori coordinati da Roberto Buizza della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con personale dell’ufficio Bruxelles del Cnr, ha intrapreso un processo volto a strutturare le esperienze maturate in altri settori, identificare alcuni passi necessari per costruire un percorso che possa portare all’allineamento di finanziamenti e competenze multi-disciplinari, e promuovere la costituzione di un Health Prediction Center.

L’articolo "How can we weather a virus storm? Health prediction inspired by meteorology could be an answer" è stato pubblicato sul Journal of Transnational Medicine: propone un approccio metodologico ben noto e simile a quello adottato in meteorologia, introducendo gli aspetti aggiuntivi da tenere in considerazione quando si affronta un ecosistema complesso che non coinvolge solo variabili fisiche.  

Gli sforzi, sia a livello finanziario che scientifico, per raggiungere l'obiettivo non saranno trascurabili e necessitano di un dialogo continuo e strutturato affinché il supporto della conoscenza possa portare a soluzioni efficaci. Il coordinamento sull’uso di fondi europei e nazionali, se repentino, porterebbe nel breve termine alla fornitura dei primi risultati da un Health Prediction Center.

Per informazioni:
Pier Francesco Moretti
Cnr - Urei
Rue de Trone 98, Bruxelles
pierfrancesco.moretti@cnr.it
Roberto Buizza, Scuola Superiore Sant'Anna, email: Roberto.Buizza@santannapisa.it

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