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Modelli di mobilità: gli scambi mediterranei nel secondo millennio a.C.

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Le relazioni intercorse tra Egeo e Mediterraneo centrale nella tarda età del bronzo sono ulteriormente illustrate dalla presenza di due particolari categorie ceramiche all'interno di contesti archeologici micenei e tardo-minoici. La prima è prodotta modellando a mano un impasto di argilla e minuti frammenti di rocce, secondo tecnologie e stili tipici delle comunità peninsulari e insulari italiane dell'età del bronzo. La seconda invece è una ceramica in argilla fine, di colore uniformemente grigio, lavorata al tornio e con le superfici generalmente ben lustre, non completamente estranea al tradizionale repertorio egeo. Quest'ultima, specifica, classe ceramica è diffusa anche presso le comunità della tarda età del bronzo dell'Italia meridionale adriatica e ionica. Le forme dei vasi appartengono in parte al repertorio propriamente miceneo, in parte replicano foggetipiche delle comunità italianedel periodo e tale caratteristica si riscontra sia in Italia che in ambito egeo. In Grecia e a Creta entrambe queste classi ceramiche sono state rinvenute spesso associate negli stessi siti, frequentemente insieme a oggetti di bronzo di tipo italiano pertinenti a diverse categorie, dagli ornamenti alle armi. La prima comparsa di ceramica di impasto di stile, in senso lato, italiano si riscontra nell'importante centro portuale di Kommos a Creta nel corso del Tardo Minoico IIIB (XIII sec. a.C.); si tratta di un gruppo di vasi importati dalla Sardegna nuragica. Tra la fine del Tardo Minoico/Tardo Elladico IIIB e il Tardo Minoico/Tardo Elladico IIIC (fine XIII-XII sec. a.C.) le ceramiche di impasto e grigia tornita con addentellati italiani sono attestate ancora a Creta, nei centridi Chania e Cnosso, e nella Grecia continentale a Tirinto (Argolide) e Dimini (Tessaglia). In questi insediamenti le forme delle ceramiche in impasto risultano molto simili a quelle diffuse lungo i versanti adriatico e ionico della penisola italiana durante quelle fasi. Le analisi archeometriche di alcuni di questi vasi suggeriscono la loro produzione locale, una situazione dunque diversa da quella osservabile nel periodo immediatamente precedente a Kommos. Un tale cambiamento potrebbe essere collegato agli eventi traumatici accaduti in Egeo alla fine del XIII sec. a.C., quando vennero improvvisamente meno il sistema di potere e l'organizzazione socio-economica basati sui palazzi. Dopo questo periodo, infatti, la nuova classe dirigente micenea - verosimilmente appartenente ai gruppi o alle famiglie più influenti in ciascuno dei vecchi centri palaziali - poteva avere avuto necessità di attivare e sviluppare nuovi spazi di mercato e strategie di scambio.

Authors: M. Bettelli

Title: Italia ed Egeo prima e dopo il crollo dei palazzi micenei: le ceramiche d'impasto e grigia tornita in Grecia e a Creta alla luce delle più recenti scoperte

Journal: in F. Rendina, G. Recchia (a cura di). Ambra per Agamennone. Indigeni e Micenei tra Adriatico, Ionio ed Egeo

Year: 2010

References: (2010), Bari, 95-103