Il CNR in Senegal per lo sviluppo sostenibile in agricoltura
Il Cnr è presente in Africa e nel Senegal da circa 30 anni per supportare lo sviluppo sostenibile in agricoltura, un comparto ancora oggi fondamentale per l' economia di questo Stato. Una presenza che si è sostanziata in diversi progetti attivati da vari istituti come l' Istituto di biometeorologia, al quale afferisce anche il ricercatore Andrea Di Vecchia, responsabile del Progetto Papsen. Fare ricerca in Africa è un esercizio complesso, che richiede la capacità di agganciarsi alla realtà circostante e, quindi, collegarsi alla sua complessità. Questo impatto sul sistema implica il fatto che non basta solo studiare una pianta, ma avere anche la capacità di interpretare e, di conseguenza, che lo studio di una pianta si debba trasformare, in tempi ragionevoli, in un qualcosa che sia trasferito. Tutto ciò non è semplice e richiede la capacità di parlare lingue diverse, capirsi in termini diversi, ed accettare di poter essere diversi nello sviluppo di un progetto comune di ricerca.
L' obiettivo fondamentale della cooperazione in Africa occidentale consiste nel favorire il raggiungimento della sicurezza alimentare, un obiettivo che in passato è stato perseguito in questa regione soprattutto con le migrazioni interne e con il supporto della famiglia allargata; un modello tradizionale che tuttavia sta entrando in crisi soprattutto con l' arrivo delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione, i quali hanno in qualche modo sconvolto le abitudini, i costumi ed anche le aspettative di vita.
Oggi, di fronte ai profondi cambiamenti e all' evoluzione socio-economica e culturale, dopo 30 anni di presenza in Africa occidentale, si presentano per il Cnr nuove sfide e la ricerca si fa ponte fra tradizione e innovazione.
L' Ibimet in Africa punta la lente sulla possibilità di uno sviluppo sostenibile dell' agricoltura, settore fondamentale per un Paese che risente dei problemi sociali legati all' abbandono delle campagne e richiede oggi un' attenzione in più, anche dal punto di vista ecologico e rispetto al fenomeno del riscaldamento globale.
Foto: ©Vittorio Tulli-CNR