11/04/2019
Monitorare le deformazioni della superficie terrestre in aree vulcaniche attive, in luoghi spesso di difficile accesso, può non essere un compito facile. Il telerilevamento satellitare può fare la differenza rispetto alle tecniche in-situ, grazie alla sua capacità di coprire aree molto vaste, con una densità di punti di misura molto elevata e a costi relativamente bassi. Questi i risultati presentati in questi giorni a Vienna da un team di ricercatori dell'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente (Irea) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) nel corso della conferenza scientifica e, a seguire, della conferenza stampa dell’Assemblea Generale dell'Unione Geofisica Europea (EGU).
L'interferometria SAR differenziale satellitare (DInSAR) permette di misurare le deformazioni del suolo con un'elevata precisione e in qualsiasi condizione atmosferica. La crescente diffusione dell'uso di questa tecnica è dovuta alla recente disponibilità di grandi archivi di dati SAR facilmente accessibili, come quelli forniti, dalla fine del 2014, dalla costellazione Copernicus Sentinel-1. Attualmente Sentinel-1 fornisce dati SAR con una cadenza fino a 6 giorni su tutta la Terra. È quindi chiaro che con una disponibilità di dati così ampia, globale, costante e affidabile è possibile utilizzare la tecnica DInSAR per scopi di monitoraggio, come quelli relativi alle misurazioni del movimento del suolo nelle aree vulcaniche.
In questo campo è stato sviluppato un servizio operativo per monitorare la deformazione crostale nei vulcani attivi attraverso l'uso della tecnica DInSAR e dei dati Sentinel-1. Il sistema progettato è completamente automatico e il processo è attivato dalla disponibilità, per ogni sito vulcanico monitorato, di nuovi dati Sentinel-1. I dati satellitari vengono acquisiti ed elaborati attraverso la nota tecnica DInSAR P-SBAS (Parallel Small BAseline Subset), sviluppata presso il Cnr-Irea, che permette la generazione delle serie temporali di deformazione dell'area investigata.
In qualità di Centro di Competenza (CdC) del Dipartimento di Protezione Civile (Dpc), il Cnr-Irea utilizza tale servizio per monitorare la deformazione del suolo dei principali vulcani italiani attivi, come la caldera dei Campi Flegrei, il Vesuvio, Ischia, l’Etna e lo Stromboli, e fornisce aggiornamenti mensili sullo stato di deformazione dei vulcani al Dipartimento e altri Centri di Competenza dedicati al monitoraggio dei vulcani.
Il servizio, destinato al Dpc, è stato realizzato per essere facilmente trasferibile e replicabile per altri vulcani della Terra, beneficiando così pienamente delle funzionalità di monitoraggio DInSAR di Sentinel-1.
Questo lavoro è supportato dall'accordo 2019-2021 fra Cnr-Irea e Protezione civile italiana, dai progetti H2020 EPOS-IP (GA 676564), I-AMICA (PONa3_00363) e dall'accordo Cnr-Irea / DGS-UNMIG.
Per informazioni:
Francesco Casu
Cnr-Irea
via Diocleziano, 328 - 80124 - Napoli - c/o Sede Secondaria Milano, via Bassini, 15 - 20133 - Milano
casu.f@irea.cnr.it
Tel: +39 02 23699-595 (Milano)
Tel: +39 081 76206-23 (Napoli)