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'Lab-on-chip, Bio-data Analytics e la sanità post-fordista'

27/11/2018

Da sinistra Pietro Ferraro (direttore Cnr-Isasi), Pier Luca Maffettone (Università Federico II), Lorenzo Fioramonti (vice-ministro Istruzione università e ricerca)
Da sinistra Pietro Ferraro (direttore Cnr-Isasi), Pier Luca Maffettone (Università Federico II), Lorenzo Fioramonti (vice-ministro Istruzione università e ricerca)

Si è svolto a Pozzuoli lo scorso 19 novembre presso l’Area di Ricerca Cnr, il convegno dal titolo 'Lab-on-Chip & Bio-data analitycs: per una sanità post-fordista' organizzato dall’Isasi-Cnr diretto da Pietro Ferraro, il Dipartimento di ingegneria chimica, dei materiali e della produzione industriale della Federico II diretto da Pier Luca Maffettone, Eleatiche - Centro studi sui futuri possibili diretto da Nunziante Mastrolia e dall’Università campus bio-medico di Roma rappresentata dal prof. Paolo Soda.

Tratto distintivo che ha caratterizzato i lavori è stato quello della trans-disciplinarità, trattando ad ampio raggio questioni scientifico-tecnologiche, economico-sociali ed etico-giuridiche, questioni politiche e istituzionali, strategie di sviluppo in Europa, Italia e in Campania, fertilità del territorio e politiche di investimento per lo sviluppo industriale.

Il convegno, che ha ricevuto il patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero della Salute e del Miur ha visto la partecipazione del Dipartimento di informatica dell’Università di Salerno, di diversi Italian Chapters dell’Ieee, dell’Unità di ricerca congiunta Isasi-Cnr Dimapi-Unina Neapolis (Numerical and Experimental Advanced Program on Liquids and Interface Systems), e dell’Ieee Technical committee on computational life sciences (Tccls).

Nei saluti di apertura il rettore della Federico II e presidente Crui, Prof. Gaetano Manfredi, ha sottolineato la ricca attività scientifica che si sviluppa in Campania sulle tematiche tecnologiche della medicina preventiva delineando possibili scenari di aggregazione tra le strutture di ricerca che insistono su questo territorio.

Tra i partecipanti, la senatrice Maria Domenica Castellone della Commissione igiene e salute, il direttore dell’IRRCS Pulejo e componente del Consiglio superiore di sanità Placido Bramanti, il presidente di Biogem Ortensio Zecchino e Giselda Scalera (direttore dell'Ufficio V della Direzione Generale della Ricerca e dell'Innovazione in Sanità del Ministero della Salute), oltre a numerosi ed autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale e di università e enti di ricerca. Il presidente del Cnr Massimo Inguscio ha inviato un saluto sottolineando come “questa iniziativa ben rappresenta la strategia del Cnr che mette la scienza al servizio del benessere dell'uomo e dell'ambiente”.

Ciò che è emerso dai contributi scientifici e dalla tavola rotonda è la convergenza di una stupefacente pluralità di filoni di ricerche e diversità di approcci su un unico campo, vale a dire quello delle scienze della vita, con ingegneri, fisici e informatici che si affiancano a medici e biologi. Questa convergenza ha fatto emergere l’esistenza di fatto di un vero e proprio distretto della ricerca delle life sciences. Un soggetto i cui tratti essenziali sono quelli tipici dei distretti, vale a dire la spontaneità, la cooperazione e l’esistenza di un focus prevalente. Alla luce di ciò gli organizzatori dell’evento si sono ripromessi di ripetere a cadenze regolari e con identica formula l’incontro, al fine di dare vita a un vero e proprio forum trans-disciplinare, che possa essere utile a strutturare tale distretto.

Si è auspicato, infine, che a coagulare le diverse ricerche e i diversi approcci possa essere l’idea, emersa nel corso dei lavori, di promuovere un 'cambio di paradigma' nel campo della salute, che sia in grado di assicurare a tutti i cittadini, il meglio delle cure mediche con una corrispondente sostanziale riduzione della spesa sanitaria. Una visione che prevede il superamento del contesto attuale, dove la prevenzione è affidata alla buona volontà e sensibilità dei cittadini e l’intervento del medico è successivo all’insorgere della malattia, per passare a paradigma in cui la prevenzione sia prevalente, e l’insorgere della malattia sia contrastato con un monitoraggio permanente e con interventi personalizzati, tipico della medicina di precisione. Questo approccio, nel medio e lungo termine, contriobuirà anche a risolvere il problema costi/salute, intervenendo sulla riduzione del rischio che le persone si ammalino. Un passo in questa direzione può essere fatto grazie alle nuove tecnologie come quelle lab-on-chip e bio-data analytics messe a punto da Neapolis, dall’Isasi-Cnr, dalla Federico II, dall’Università campus bio-medico di Roma intorno alle quali costruire un nuovo paradigma di tipo preventivo, predittivo e personalizzato.

I lavori sono stati chiusi dall’assessore all’Innovazione della Regione Campania Valeria Fascione e dal viceministro all’Istruzione, università e ricerca Lorenzo Fioramonti, che ha sottolineato con forza il ruolo strategico della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica quale vero volano per lo sviluppo economico del Paese in settori ad alto valore aggiunto, riconoscendo la vitalità della ricerca del Mezzogiorno e in particolare in Campania.

Per informazioni:
Pietro Ferraro
Cnr - Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti 'Eduardo Caianiello'
via Campi Flegrei 34 Pozzuoli (Na)
pietro.ferraro@cnr.it

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