05/09/2018
Nella sua decennale esperienza acquisita nelle discipline ambientali e agronomiche ambientali, l’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibimet), con un DNA fondante basato l’interdisciplinarietà, ha recentemente messo in atto una serie di azioni di condivisione di dati e metodologie con il mondo della pianificazione urbana e rurale. Quali si sono dimostrati essere i punti di forza dell'istituto in questo contesto? Essenzialmente due: la tesaurizzazione di un lavoro decennale di elaborazione e conservazione dei dati climatologici urbani relativi a materiali e ambienti e - anche - una competenza acquisita nel corso di anni nella modellistica di scenari ambientali fino ad una scala di edificio.
Per unire il mondo degli urbanisti a quello dei bio-meteorologi è stata indispensabile la scelta di condividere in modalità fruibile tramite piattaforme co-progettate con realtà imprenditoriali dinamiche, come ‘OSD opensensorsdata srl’ (con Luca Corsato nella proposta ‘PaesaggiAperti.org’ presentata a Garr 2017), o utilizzando piattaforme aperte di livello europeo come ‘Zenodo.org’. Attraverso queste piattaforme è stato possibile condividere i dati necessari alle simulazioni con licenze d’uso aperto (Open data) ma certificati da identificativo digitale (Doi) e attuare con serenità quel paradigma di ricerca basato sulla condivisione di basi di dati progettati espressamente per paesaggisti e pianificatori e delle competenze con il diretto coinvolgimento con cittadini e istituzioni universitarie.
Un paradigma che è stato applicato recentemente in: azioni Rebus in Emilia Romagna di pianificazione partecipata che hanno visto protagonisti i colleghi Marianna Nardino e Teodoro Georgiadis; attività di ricerca condotte dai ricercatori Alfonso Crisci e Marco Morabito sulle relazioni tra morfologia urbana, superfici antropizzate e condizioni microclimatiche urbane condotte insieme ai ricercatori dell'Ispra e di alcuni Dipartimenti di ingegneria e architettura dell'Università di Roma, Parma e Napoli, pubblicate su riviste internazionali; contributi ai rapporti sul consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici (Rapporti Ispra 2016 e 2017) .
Altri esempi sono le giornate di formazione su software specifici (Envi-met) concertate con l’Università di Firenze, seguendo le tesi universitarie legate ai temi della pianificazione resiliente ai cambiamenti climatici e non ultima la relazione con istituzioni come l’Accademia dei Georgofili sui temi del verde urbano e con Il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno, grazie all’interessamento sempre di Daniele Vergari, per la resilienza in area urbana. Per i gruppi di ricerca Cnr impegnati in questa complessa progettazione questo ha generato un ritorno di immagine notevole ma anche la possibilità di formulare proposte concrete basate su conoscenze già note in letteratura ma inquadrate e verificabili con dati misurati o telerilevati forniti dai ricercatori Ibimet.
Ne fa fede l’esempio presente nella tesi di Giulia Guerri, dell’Università di Firenze, che nella tesi ‘Resilienza urbana al cambiamento climatico nuovi metodi per l’analisi e per il progetto’ ripropone fra le tante cose di utilizzare asfalti colorati come elemento di mitigazione climatico per superfici. L’azione di valorizzazione dei materiali ‘freddi’, e in generale in quadro di verificabilità quantitativa delle soluzioni ‘green’, rappresentano orizzonti di ricerca molto attuali.
È ricerca anche trovare il modo di relazionarsi con tutti gli stakeholder impegnati sulla resilienza del clima. Non solo, l'appartenenza di Cnr-Ibimet al Dipartimento di scienze bio-agroalimentari, vede come nuove e vere opportunità lo sviluppo della ricerca sulle ‘foreste urbane’ e sulle problematiche ambientali di ‘urban farming’ sostenibile. In questo contesto l’Ibimet ha firmato recentemente una convenzione su queste tematiche con Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) per la disseminazione dei risultati scientifici alle pubbliche amministrazioni.
Per informazioni:
Alfonso Crisci
Cnr-Ibimet
a.crisci@ibimet.cnr.it
0553033711
Vedi anche: