14/05/2018
MedRoute – Mediterranean Route è un progetto di Viviana Tagliaferri, una Global fellowship triennale finanziata dalla Commissione europea, nell’ambito delle azioni MSCA - Marie Sklodowska-Curie actions; a coordinare la borsa di ricerca è l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (Isem-Cnr), mentre il partner del paese terzo è l’University of Maryland at College Park, Mayland, USA.
Le azioni Marie Sklodowska-Curie, in questo caso Global Individual Fellowships, finanziano borse di ricerca individuali finalizzate allo sviluppo di progetti da parte di giovani ricercatrici e ricercatori, che si siano già dimostrati brillanti e innovativi nel loro ambito di studio. Il curriculum di Viviana Tagliaferri dimostra, infatti, come abbia cominciato ad interessarsi al Mediterraneo sin dal 2005, durante il Master in Storia e Storiografia Multimediale, concluso con la tesi dal titolo La cucina intermediterranea: Progetto per una taverna del gusto comune, pubblicata dall’editrice Aracne nel 2010. Interesse proseguito sia durante il dottorato che con l’attività successiva imperniata sugli scambi culturali e sull’immagine dell’ “altro”.
Lo scopo di MedRoute è di analizzare il fenomeno del multiculturalismo a Smirne, La Valletta, Livorno e Marsiglia, tra fine Seicento e inizio Settecento, attraverso tre marcatori di identità: il vestiario, l’alimentazione e le pratiche multilinguistiche che serviranno a comprendere come le differenze del quadro politico e fisico-geografico abbiano influenzato l’equilibrio tra le due opposte tendenze - isolamento e ibridizzazione identitaria - dei gruppi di stranieri. Seppur molto differenti tra di loro, le quattro città, poste su una rotta marittima commerciale che tagliava il Mediterraneo da Est a Ovest, hanno condiviso un pluralismo culturale, etnico e religioso altamente sviluppato.
Il progetto analizza il modo in cui le identità mediterranee interagiscono l’una con l’altra e come esse generino zone multiculturali. Attraverso uno studio interdisciplinare e partendo dalle relazioni di viaggiatori francesi, inglesi e italiani del periodo, MedRoute vuole ribadire l’ambiguità della natura di spazi di sovrapposizione culturale, rigettando allo stesso tempo la retorica di un Mediterranismo parallelo alla nozione di Orientalismo.
Il ruolo delle pratiche quotidiane nella definizione identitaria ed il modo con cui esse vengono gestite dalle comunità straniere rivelano l’atteggiamento individuale e collettivo nei confronti dello spazio urbano di arrivo. L’utilizzo di relazioni di viaggio - fonti spesso affette dalla tendenza dell’autore a vedere la città come spazio unitario - è bilanciato dalla ricerca in archivio di documentazione di natura consolare, inquisitoriale e missionaria, oltre che amministrativa. Il volume pubblicato da Routledge lo scorso aprile: Tolerance Re-Shaped in the Early Modern Mediterranean Borderlands. Travellers, Missionaries and Proto-Journalists (1683-1724), offre la misura della competenza con cui Viviana Tagliaferri utilizza le fonti.
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