03/05/2017
Con la recente sentenza del 2 maggio 2017, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sulla responsabilità disciplinare del dipendente che, durante lo stato di malattia o infortunio, si dedica ad attività idonee a ritardare o a pregiudicare il pieno recupero psicofisico.
In linea con l’orientamento giurisprudenziale prevalente, gli Ermellini hanno confermato il licenziamento disciplinare del dipendente che durante la malattia, conseguente ad un infortunio sul lavoro nel quale aveva riportato una distorsione della caviglia destra, aveva preso parte a due partite calcistiche.
A nulla è valsa la giustificazione addotta dal dipendente circa la mancanza di alcuna conseguenza negativa derivante dalla partecipazione alle partite, sia in considerazione del tempo limitato in cui è sceso in campo sia in considerazione delle rassicurazioni sulla mancanza di pericolo di ricadute dategli da parte di due medici specializzati in medicina sportiva.
Ufficio Procedimenti Disciplinari
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