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Cinque ricercatori del Cnr tra gli 'highly cited' nel mondo

19/01/2016

I ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche si sono fatti strada nella ‘classifica’ dei circa 3.100 autori di pubblicazioni altamente citate (highly cited) nel mondo, nel periodo 2003-2013. Sono 44 gli scienziati italiani che lavorano nel nostro Paese menzionati nella lista di Thomson Reuters, nella quale il Cnr appare come la struttura più presente tra le istituzioni: l’Ente è menzionato 5 volte grazie ai ricercatori: Maria Cristina Facchini e Sandro Fuzzi per le Scienze della terra, Serena Sanna e Manuela Udda per Biologia molecolare e genetica, Vincenzo Di Marzo per farmacologia. Nonostante il buon risultato per l’Italia, la classifica generale mette in evidenza il predominio dei centri di ricerca statunitensi e del peso sempre più crescente delle istituzioni cinesi. Dall’osservazione degli ambiti disciplinari si evince anche la preponderanza di medicina e scienze della vita come aree di interesse, collegate ad un maggior numero di riviste altamente citate.

Oltre alla rosa delle ‘highly cited’ a livello mondiale, Thomson Reuters riporta anche i 19 ‘Hottest’, ovvero gli ‘Hottest researchers of today, i ricercatori più influenti, individuati fra gli autori degli studi del biennio 2013-14 citati massicciamente subito dopo la loro pubblicazione. Questi autori appartengono quasi tutti a centri statunitensi e asiatici (nessun italiano).

I 19 ‘Hottest’ si concentrano in medicina, soprattutto nell’ambito dell’editing genetico CRISPR/Cas9, nel progetto Global burden of diseases, volto a pesare i principali rischi per la salute umana nel mondo, nonché a misurare la mortalità materna e infantile. La scienza dei materiali si attesta con ricerche di frontiera su celle solari organiche, batterie al litio, supercapacitori e nanomateriali, per rendere più efficienti i nuovi sistemi energetici. In questo ambito  primeggiano i ricercatori cinesi e asiatici.

Per riassumere, mentre gli ‘Highly cited papers’ comprendono le pubblicazioni che rientrano nell’1% delle più citate, quelle degli ‘Hottest researchers’ ricadono nello 0,1% delle più menzionate, con almeno 14 articoli.