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Ferrero Spa e Cnr insieme per Sibafeq

22/10/2015

Il partenariato pubblico-privato che ha coinvolto:

Ferrero SpA, capofila, con la struttura della Direzione Sviluppo Tecnico e Investimenti (Alba) e con lo stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi (Av)

Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di chimica biomolecolare di Pozzuoli (Na)

Sepe Costruzioni (Na), Pmi fornitore di Ferrero per gli stabilimenti del Sud

ha reso possibile la realizzazione del progetto Sibafeq - Sfruttamento integrato di biomasse algali in filiera energetica di qualità, finalizzato alla realizzazione di un processo per la produzione di biomasse di diatomee marine - i più efficienti organismi fotosintetici del Pianeta - per la produzione di biocombustibili, farine algali e prodotti ad alto valore aggiunto, non in concorrenza con la filiera alimentare. Co-finanziato dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca (Miur) nell’ambito del Programma operativo nazionale (Pon) Ricerca e competitività, col contributo di risorse europee del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e di risorse nazionali, il progetto Sibafeq ha visto coinvolti più di 15 ricercatori, la maggior parte con un'età inferiore ai 35 anni, e ha realizzato ex novo una tecnologia flessibile ed economica per la produzione delle microalghe e dei prodotti microalgali. Nel sito di Palomonte in provincia di Salerno e nello stabilimento Ferrero di Sant'Angelo dei Lombardi, è stato installato un prototipo di impianto, che a fine progetto raggiungerà circa 20 mila litri di coltura, destinato alla sperimentazione e produzione in campo delle microalghe e un processo tecnologicamente avanzato per la trasformazione delle biomasse. Sibafeq si chiuderà entro dicembre 2015 e ha già ottenuto risultati molto buoni, tra cui la realizzazione di un processo di trattamento enzimatico delle paste algali per favorire il rilascio dei componenti e la possibilità di sperimentare la trasformazione dei residui idrosolubili della lavorazione delle micro-alghe per la produzione di idrogeno e acido lattico attraverso un processo microbiologico brevettato.

SINTESI DEL PROGETTO Il plancton costituisce uno dei grandi motori della Terra. I microscopici organismi che lo compongono assorbono quasi un terzo dell'anidride carbonica globale e sono alla base della catena alimentare marina, fornendo direttamente o indirettamente sostentamento a tutti gli organismi che vivono nei mari e negli oceani. Nel progetto Sibafeq le diatomee, la principale componente biologica del plancton, sono state selezionate per la possibilità di utilizzare anidride carbonica e produrre sia biocarburanti sia farine e paste algali ricche in proteine, carboidrati ed acidi grassi omega-3. Gli studi condotti indicano la possibilità di ottenere 100 tonnellate di biomassa secca da una superficie pari a quella di un campo di calcio utilizzando impianti con fotobioreattori tubulari. Da queste biomasse si possono ottenere quantità di biocarburanti (oli combustibili o biodiesel) da 10 a 20 volte superiori alle produzioni con piante oleaginose in Italia. La crescita delle diatomee nei fotobioreattori è possibile su qualunque superficie e di conseguenza non è in competizione con le normali produzioni agricole. Utilizzando gli stessi impianti è possibile variare la composizione delle biomasse microalgali, indirizzando la produzione verso prodotti diversi, incluso farine ricche in proteine, oli ad alto contenuto in omega-3 e zuccheri solubili, oppure ingredienti di alto valore funzionale e nutrizionale come oli vegetali ricchi in antiossidanti e acidi grassi mono-insaturi e poli-insaturi. Come tutti i processi fotosintetici, la coltivazione delle alghe è associata alla fissazione di anidride carbonica e richiede un consumo di acqua drasticamente minore rispetto a coltivazioni tradizionali. Le biomasse ottenute dalla coltivazione massiva di microalghe costituiscono una materia prima per la produzione di ingredienti alimentari, oli omega-3, biocarburanti e composti ad alto valore nutrizionale e salutistico. I promettenti risultati del progetto delineano nuovi scenari per applicazioni alimentari, nutraceutiche ed energetiche, introducendo in Italia la possibilità di produzione industriale, attualmente prerogativa esclusiva di poche aziende, per lo più americane. Ferrero e il Cnr hanno illustrato in forma divulgativa il progetto Sibafeq e i risultati sinora ottenuti nel corso di una conferenza che si è tenuta giovedì alle ore 10.00 presso il Conference Centre a Expo Milano 2015. Un evento accademico di contenuto più specialistico e dettagliato avrà altresì luogo in Campania (regione di convergenza del Fesr) entro la fine del progetto. 

Per informazioni:
Angelo Fontana
Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli (Na)
afontana@icb.cnr.it
tel. 081/8675096

Ufficio stampa:
Rita Bugliosi
Ufficio Stampa Cnr
rita.bugliosi@cnr.it