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CNR e Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello insieme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale

24/11/2014

Figura 1 accordo
Figura 1 accordo

Consiglio Nazionale delle Ricerche e Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (CUEBC) di Ravello danno vita ad un’importante partnership per assumere il patrimonio culturale quale piattaforma comune per l’attuazione di programmi di ricerca e  sviluppo finalizzati ai bisogni sociali ed economici del territorio. 

E’ stato siglato il 19 novembre 2014 a Roma un accordo di collaborazione tecnico-scientifica tra Consiglio Nazionale delle Ricerche e CUEBC Ravello per la promozione di attività congiunte di valorizzazione del patrimonio culturale.

A stipulare l'intesa, dopo un periodo di dialogo, sopralluoghi e incontri fra il Segretario Generale del CUEBC di Ravello, Eugenia Apicella, il responsabile per i rapporti con gli Enti per il CUEBC, Ing. Salvatore Larocca e il Direttore dell’IBAM Daniele Malfitana e Maurizio Lazzari, ricercatore della sede di Potenza dell’IBAM, sono stati il presidente del CNR, prof. Luigi Nicolais e il presidente del CUEBC, on. Dr. Alfonso Andria.

L'accordo ha l’obiettivo di contribuire, anche attraverso un’adeguata attività di ricerca e sviluppo, alla soluzione dei problemi più critici del patrimonio, nella prospettiva della tutela, della valorizzazione, della gestione e dell’innovazione e di partecipare congiuntamente alla formulazione di proposte di progetti di ricerca e sviluppo in sede nazionale e europea, favorendo le opportune collaborazioni e sinergie anche con altri Enti ed Università, in coerenza con le politiche dell’Unione Europea, nell’ambito delle attività previste in “Horizon 2020”; di formulare e gestire appositi programmi di formazione, stage e dottorati rivolti a giovani di diversa provenienza geografica e culturale, al fine di promuovere la creazione di nuove figure professionali per i beni culturali a diversi livelli di professionalizzazione e per i diversi segmenti dell'intero processo di salvaguardia dei beni; di valutare, infine, la possibilità di creare congiuntamente spin-off condivisi, all'interno dei quali ottimizzare le rispettive competenze anche in termini di applicazioni di tecnologie innovative nel processo di salvaguardia dei beni culturali.

L'intesa tra CNR e CUEBC, che si basa su criteri di promozione ed incentivi alla ricerca, mira principalmente alla promozione di progetti innovativi in grado di generare valore e sviluppare nuovi modelli di business per la diffusione, la valorizzazione e tutela della cultura, coinvolgendo nuovi bacini di utenza e creando reti di professionalità (ricercatori, studenti, specialisti dell'ICT e professionisti culturali).

            "Con questo accordo la rete scientifica del CNR potrà essere coinvolta nell'azione di sostegno, valorizzazione, salvaguardia e conoscenza dei beni culturali in ambito italiano ed estero." - così il Presidente del CNR, Luigi Nicolais, che ha proseguito - "L'accordo prevede diverse tipologie di azioni tutte finalizzate a costruire, attraverso un uso ampio della scienza e della tecnologia più avanzate, originali opportunità di sviluppo per il territorio. L'idea che accomuna il CNR  il CUEBC di Ravello - ha poi sottolineato - è l’individuazione e lo sviluppo di programmi di ricerca, formazione ed altre iniziative comuni nell’ambito del Patrimonio Culturale, che vedranno la partecipazione di altri Enti locali, delle Imprese Pubbliche e Private, delle Agenzie regionali, degli Enti ed Istituti di ricerca e loro consorzi, dell’Università, nonché degli attori e dei soggetti locali depositari della memoria storica e dell’identità del territori.".

Tra le finalità dell'intesa un'azione di supporto alla crescita complessiva del settore della ricerca in merito ad innovative tecnologie da impiegarsi nella tutela e nella salvaguardia della cultura. "È l'accordo fra due eccellenze che il mondo riconosce all'Italia! CUEBC di Ravello e CNR intendono dare il loro contributo per la tutela, la valorizzazione e la gestione dei Beni Culturali. - ha dichiarato il presidenteAlfonso Andria ".

A garantire l'operatività dell'intesa sarà un Comitato di indirizzo composto da cinque membri che avranno il compito di definire i temi programmatici oggetto dell’Accordo Quadro la cui durata sarà di cinque anni a decorrere dalla sua sottoscrizione e potrà essere rinnovato per un uguale periodo mediante ulteriore atto scritto tra le parti.

 

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