05/11/2014
La Mostra d'Oltremare a Napoli ha raccontatto le attività dell'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (Iamc-Cnr) della città partenopea, con tutti gli aspetti scientifici, socio-economici, divulgativi e innovativi
In occasione della Manifestazione Nautica "Oltremare" tenuta a Napoli, presso la Mostra d'Oltremare, dal 25 ottobre al 2 novembre 2014, l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (Iamc-Cnr) di Napoli ha presentato alcune tra le sue principali attività di ricerca condotte in mare: "Le Scienze marine all'Iamc-Cnr: Ricerca, Innovazione Tecnologica e Diffusione".
Queste attività hanno animato un percorso didattico che, partendo dalla Ricerca, muoveva verso la Comunicazione e l'Applicazione dei risultati a fini socio-economici, con riferimento particolare alla tecnologia altamente innovativa. A questo fine, nello stand sono stati presentati pannelli divulgativi integrati da video, da sezioni di carotaggi, carte tematiche e da pubblicazioni relative alla fascia costiera campana.
Fra le attività di rilievo, quelle relative alla tutela degli ambienti marini costieri e gli effetti della pressione antropica sugli stessi, anche in accordo con le direttive europee più recenti, hanno occupato gran parte degli spazi stand. Partendo dagli studi classici di stratigrafia integrata (sono stati utilizzati campioni di carotaggio dello spessore di cca. 1m, contenenti tracce riferibili all'eruzione di Pompei del 79 d.C.), il visitatore è stato accompagnato lungo le varie tappe dello sviluppo tecnologico che hanno permesso, nel tempo, mappature di aree sempre più vaste inclusive degli ambienti terrestri.
I dati raccolti in quest'ambito dai ricercatori dell'IAMC contribuiscono oggi, in maniera sostanziale ad una più corretta valutazione del rischio legato all'attività vulcanica e del rischio sismico. Le banche dati a corredo (comprese quelle relative alle sperimentazioni sulla valutazione delle condizioni di stabilità delle falesie, realizzate mediante tomografia sismica 3D), permettono ai ricercatori dell'IAMC di esprimersi sui potenziali effetti ambientali di un terremoto (Scala ESI, Environmental Seismic Intensity, 2007) nonché sul pericolo associato ad alluvioni che coinvolgono coltri vulcanoclastiche (es. alluvione di Vietri sul Mare, 25-26 ottobre 1954). Accanto alla stratigrafia classica, al visitatore viene, inoltre, mostrata una serie di metodologie messe a punto per l'integrazione di dati geofisici rilevati tramite sonar marini di nuova generazione.
Un altro gruppo delle attività di ricerca esposte verteva sulla caratterizzazione dei profili dei fondali marini (rilievi batimetrici), tra i cui (molteplici) campi di applicazione figurano il riconoscimento di potenziali elementi di rischio (geohazard), l'identificazione di zone marine di rilevanza ecologica o ambientale nonchè l'individuazione di strutture di rilevanza archeologica. Il monitoraggio dello stato di salute dei fondali mediante l'utilizzo di bio-indicatori (foraminiferi bentonici) completava questo settore.
L'innovazione tecnologica ha trovato spazio anche nel settore prospettico dell'IAMC, con particolare riferimento alle attività di comunicazione al grande pubblico. Dalla progettazione (in corso) di un laboratorio aperto alla cittadinanza, comprensivo di moduli contenenti tecnologia altamente innovativa alla produzione -confine fra arte e scienza- di opere figurative (di Marina Iorio), ottenute grazie alla rielaborazione di fasci di onde acustiche che disegnano i fondi oceanici (Tecnologia Multibeam), le attività dell'IAMC di Napoli rispondono quindi anche all' esigenza di nuove forme di comunicazione scientifica e didattica della scienza.
Riferimenti: Per informazioni: Erlisiana Anzalone, Iamc-Cnr, tel.: 081 5423824, email: erlisiana.anzalone@iamc.cnr.it