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Intitolata a Rita Levi Montalcini un'aula nella sede del Cnr

22/04/2013

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“Ognuno di noi conserva un’immagine e un’idea della professoressa Rita Levi Montalcini, la quale è stata una figura importante e solido riferimento per la comunità scientifica nazionale e internazionale”, ha dichiarato il presidente Luigi Nicolais. “Per lei, come per tutti noi ‘senza scienza non c'è futuro’”

Il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Accademia dei Lincei, l’Università Sapienza di Roma e l’Ebri (European Brain Research Institute) hanno commemorato il Premio Nobel Rita Levi Montalcini in occasione del suo compleanno, a distanza di pochi mesi dalla scomparsa. Al termine di un incontro che ha visto le testimonianze di rappresentanti del mondo scientifico e istituzionale, svoltosi alla Sapienza, il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, ha inaugurato l’aula ‘Rita Levi Montalcini’, nella sede centrale dell’Ente dove la studiosa ha lavorato a lungo, tra l’altro fondando il Laboratorio di biologia cellulare. “Ognuno di noi conserva un’immagine e un’idea della professoressa Rita Levi Montalcini, la quale è stata una figura importante e solido riferimento per la comunità scientifica nazionale e internazionale”, ha dichiarato Luigi Nicolais. “Nella sua lunga esistenza, fedele al convincimento che 'rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, uniche coloro che le usano entrambe', coniugò la passione per la ricerca scientifica all’impegno civile, alla cura e alla valorizzazione dei giovani e delle donne.

Consapevole che 'nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità' e che 'bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi' la professoressa Montalcini fece della libertà la cifra più autentica della sua esistenza. In nome della libertà si fece carico degli appelli a favore delle donne, dei giovani e dei ricercatori, di cui temeva l’assenza di opportunità, la mancata valorizzazione, le emigrazioni e la precarietà. Anche per questo nel 2001 aveva dato vita alla fondazione EBRI - European Brain Research Institute che ha permesso a ricercatori stranieri di lavorare nel nostro paese e offerto l’opportunità ad alcuni di tornare in Italia per studiare le malattie del cervello e in maniera particolare quelle che comportano neurodegenerazione. Elegante, sobria, rigorosa, attenta ai particolari, dietro un aspetto esile nascondeva una personalità forte, volitiva, come è testimoniato dalla sua ricca biografia.

Amava ripetere 'meglio aggiungere vita ai giorni, che giorni alla vita' insistendo in tal modo sulla pienezza e la qualità della vita. Lavoratrice instancabile aveva un costante desiderio di scoprire qualcosa di utile, esplorare l’ignoto, far avanzare la conoscenza, lavorare in rete, facendo comunità, entusiasmando, incoraggiando, lottando contro le paure, i pregiudizi, le resistenze. Esponendosi sempre, responsabilmente in prima persona, facendo leva sui suoi successi e sul suo credito di donna e di scienziata. Nella sua intensa vita ha testimoniato con straordinaria lungimiranza e fermezza il valore e l’importanza della ricerca scientifica. Ha sostenuto, formato generazioni di giovani talenti, abbattuto pregiudizi, liberato energie, spianato percorsi, fatto della ricerca un baluardo di democrazia. Ha rappresentato, al di là di ogni retorica, un pezzo di storia: per lo straordinario valore delle sue ricerche, che hanno consentito di acquisire nuove e fondamentali conoscenze, attestato dal premio Nobel, e per la sua testimonianza umana. Di lei resta oltre allo straordinario contributo scientifico, il costante e nobile impegno in campo sociale e l’impulso etico che ne hanno animato l’intera esistenza.

Costretta dalle leggi razziali a espatriare, la professoressa Levi Montalcini è tornata a svolgere la sua attività in Italia, dimostrando in tal modo il legame profondissimo che la univa al nostro paese. E’ per noi motivo di orgoglio ricordare la sua prolungata collaborazione con il CNR: dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia cellulare, fino, appunto, all’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello-EBRI. Ed è per questo, ma non solo, che oggi titoliamo a lei, una sala del Consiglio Nazionale delle Ricerche, una sala particolare in cui sono collocate importanti testimonianze e reperti della storia dell’Ente. Questa scelta trova ragione anche nella sua visione della conoscenza e dei suoi rapporti con la società e la storia. Per lei, come per tutti noi, 'senza scienza non c'è futuro'”.