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Una nuova tecnica ottica per l'analisi delle opere d'arte

18/07/2012

Un team di ricercatori dell’INO-CNR, dell’Università di Verona e dell’Università dell’Aquila ha sviluppato una nuova tecnica ottica per l’analisi delle opere d’arte. La tecnica, detta Thermal Quasi-Refllectography si basa sull’acquisizione della radiazione riflessa nel Medio-IR nel range 3-5 micron

Quando si studia e si restaura un’opera d'arte, l’applicazione di sofisticate tecniche ottiche permette di analizzare l’opera in modo completamente non invasivo e di ottenere informazioni sugli strati nascosti, sulla natura dei pigmenti, e su altri dettagli invisibili all’occhio nudo. La ricerca e la messa a punto di nuove metodologie diagnostiche si rivela cruciale.

Un team di ricercatori dell’Università di Verona (Claudia Daffara), dell’Università dell’Aquila (Domenica Paoletti e Dario Ambrosini) e dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR di Firenze (Luca Pezzati) ha recentemente presentato sulla prestigiosa rivista internazionale Optics Express una nuova tecnica ottica per l’analisi delle opere d’arte.

Il risultato raggiunto è il frutto della collaborazione tra gli istituti scientifici e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, un’eccellenza internazionale nel campo del restauro delle opere d’arte. Il lavoro ha suscitato molto interesse nella comunità scientifica internazionale ed è stato citato, tra gli altri, dallo Smithsonian, da New Scientist, dallo Stanford Photonics Center per il suo carattere innovativo e per la sua potenzialità.

La nuova tecnica, chiamata “Thermal Quasi-Reflectography” mappa la radiazione del Medio Infrarosso nell’intervallo da 3 a 5 micron riflessa dalle superfici pittoriche ed è in grado di evidenziare differenze tra i materiali pittorici e le tecniche di esecuzione che i metodi di indagine attualmente disponibili non sono sempre in grado di vedere. In particolare, l’utilizzo della banda del medio IR si rivela cruciale nello studio degli affreschi, dove le tradizionali tecniche di imaging basate sulla banda del vicino IR (08-2,5 micron) come la riflettografia sono meno efficaci.

La Thermal Quasi-Reflectography è stata dimostrata su modelli di affreschi, in collaborazione con il Settore Restauro Pitture Murali dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, e su due capolavori dell’arte rinascimentale: gli affreschi degli Zavattari, nella Cappella di Teodolinda del Duomo di Monza e la Resurrezione di Piero della Francesca, nel Museo Civico di Sansepolcro.

Per informazioni:  
Claudia Daffara, Università di Verona, Claudia.Daffara@univr.it
Luca Pezzati, INO-CNR, Luca.Pezzati@ino.it

Riferimento articolo:
Thermal quasi-reflectography: a new imaging tool in art conservation, C. Daffara, D. Ambrosini, L. Pezzati, D. Paoletti, Optics Express, Vol. 20 (13), pp. 14746-14753 (2012)