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Un progetto europeo come supporto alle emergenze da inquinamento marino nel Mediterraneo

12/06/2012

Si chiama Medess-4ms ed è dedicato alla prevenzione dei rischi marittimi e al rafforzamento della sicurezza in relazione all'inquinamento da idrocarburi nel Mediterraneo

Medess-4ms (Mediterranean Decision Support System per la Marine Safety) offre un sistema operativo integrato di monitoraggio del mare in tempo reale per la gestione delle emergenze ambientali legate all'inquinamento marino da idrocarburi nel Mediterraneo.

Il progetto ha avuto inizio nel febbraio 2012 ed è finanziato dal FESR attraverso il Programma MED (accordo MED2S-MED11-01) per una durata di tre anni. Il Dipartimento della Marina Mercantile del Ministero cipriota delle Comunicazioni e dei Lavori coordina i lavori dei 21 partner mediterranei; il Cnr partecipa con l'Istituto per l'Ambiente Marino Costiero (Iamc) di Oristano e l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (Isac-Cnr) di Roma.

"Il sistema di monitoraggio che stiamo elaborando", spiega Efstratios Georgoudis, coordinatore del progetto, "sarà fornito alle agenzie competenti, come il Centro di Risposta per le Emergenze da Inquinamento nel Mar Mediterraneo (Rempec) e l'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (Emsa). "Il sistema multi-modello di previsione dello sversamento di idrocarburi", prosegue Georgoudis, "sarà composto da informazioni ambientali provenienti dal Marine Core Service (Mcs) del programma europeo Gmes e dai sistemi nazionali di previsione del mare. Questi saranno interfacciati con i dati sulla diffusione delle macchie di idrocarburi provenienti da esistenti piattaforme di monitoraggio del sistema CleanSeaNet di Emsa e dal Sistema di Identificazione Automatica (Ais) installato sulle navi".

Medess-4ms utilizzerà le informazioni in tempo reale sulla posizione della chiazza di petrolio, interfacciandole poi con i modelli di previsione del trasporto degli idrocarburi, per poter quindi fornire prodotti su misura per gli utenti che gestiranno questa tipologia di emergenze. Il servizio fornito dal progetto contribuirà in modo sostanziale alla prevenzione dei rischi di inquinamento, alla sicurezza marittima nonché alla tutela degli ecosistemi, e aiuterà le agenzie operative competenti nell'attuazione della direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni in caso di eventuali violazioni. Sosterrà quindi le agenzie operative competenti nei piani di risposta alle emergenze, fornendo una mappatura dei possibili rischi. 

Medess-4ms è stato progettato per soddisfare le esigenze delle organizzazioni internazionali ed europee, delle agenzie operative competenti mediterranee indicate da Rempec e quelle degli stati membri definite dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima. Il nostro obiettivo", spiega Alberto Ribotti, ricercatore dell'Iamc-Cnr di Oristano, "è quello di rendere il sistema Medess-4ms un ponte tra i servizi offerti dal sistema europeo di monitoraggio dell'ambiente marino Mediterraneo Gmes-Mcs e gli utenti finali, beneficiando pienamente delle capacità dei sistemi marini nazionali di previsione già esistenti che derivano dall'Mcs.

Inoltre si costruirà sulla base dei risultati ottenuti da progetti europei e nazionali conclusi o ancora in corso (come Mfstep, Mersea, Ecoop, MarCoast, SOS-Bonifacio, MyOcean) nell'ambito delle previsioni sugli sversamenti di idrocarburi. Medess-4ms non mira allo sviluppo di nuove catene di servizi partendo da zero, ma costruirà utilizzando ciò che già esiste; di conseguenza, uno sforzo particolare sarà fatto per ottenere un approccio integrato multi-modello, sia a livello tecnico che per gli utenti finali. Questo sforzo è dimostrato dalla presenza, nel progetto, di parte degli utenti a cui il progetto è indirizzato, come la Guardia Costiera italiana, le Autorità Portuali dei porti di Algeciras e di Heraklion, il Dipartimento della Marina Mercantile cipriota e altri". La sostenibilità sarà un principio guida del progetto MEDESS4MS. Attualmente un servizio simile concettualmente, ma non multi-modello, esiste solo per il Mar Baltico.

Per informazioni: Alberto Ribotti, Istituto per l'Ambiente Marino Costiero, Oristano, tel. 0783/229137, email alberto.ribotti@cnr.it