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"L'infinito e il limite" tra matematica e poesia

10/05/2010

Si tiene domani 11 maggio a Roma, presso la Biblioteca G. Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche, l'incontro tra lo scrittore Erri De Luca e Roberto Natalini dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo del Cnr. Due prospettive d'interpretazione del concetto dell'infinito e del limite, ma con l'intento di trovare punti di incontro.

Il dialogo su "L'infinito e il limite" che si tiene domani, martedì 11 maggio alle ore 17,15, presso la Biblioteca Guglielmo Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche (P.le Aldo Moro, 7 - Roma), è l'occasione di un confronto tra saperi diversi (quello scientifico e la ragione poetica), un territorio dialettico dove la logica e la parola provano ad individuare punti di contatto. La prospettiva matematica e quella letteraria saranno rispettivamente rappresentate dal matematico Roberto Natalini dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" (Iac-Cnr) e dallo scrittore Erri De Luca, narratore, autore di teatro, poesia, traduttore di testi sacri.
"I greci hanno provato a interpretare la concezione dell'infinito ma non ne sono venuti a capo", spiega Natalini. "Questo concetto è legato a quello di 'continuo' che per un matematico si sostanzia nella retta, formata da infiniti punti. Ma realtà, finitezza e limite non sono solo concetti matematici: sono parole, idee e situazioni che hanno ispirato poeti, musicisti e scrittori; sono condizioni del pensiero oltre che della nostra esperienza. Ci piacerebbe che tutto fosse limitato, contabile e sotto il nostro diretto controllo, eppure la matematica e buona parte della scienza moderna si basano sull'idea e sull'uso dell'infinito: un infinito controllato, ma non per questo diventato finito".
Erri De Luca parte dall'esperienza vissuta in prima persona: "In un'assemblea di detenuti dissi una volta che nessuno doveva più usare la frase 'sono finito in prigione'. Nessuno consideri la prigione una fine in cui finire. Dica invece: 'siamo cominciati in prigione'. Facevo torto alla grammatica per salvare dal macero il tempo della pena, dargli il valore aggiunto di un inizio nuovo. Spalle al muro e faccia alle sbarre di anni senza fine pena, neanche lì una persona deve darsi per finita". Punti di partenza distanti ma già in dialogo.

Roma, 10 maggio 2010

Per informazioni
Chi: Ufficio Divulgazione e Relazioni Istituzionali Cnr
Che cosa: Incontro "L'infinito e il limite"
Quando: 11 maggio, ore 17,15
Dove: Biblioteca G. Marconi Cnr - P.le Aldo Moro, 7 - Roma