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NASCE IL SERVIZIO NAZIONALE DI BIOCHIP A DNA

07/11/2001

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli ospita il primo centro italiano per l'analisi dei patrimoni genetici degli organismi viventi. Si occuperà di diffondere su scala nazionale le tecnologie basate sui biochip a Dna, che hanno completamente rivoluzionato le metodologie d'indagine scientifica, permettendo la caratterizzazione non di un singolo gene - come eravamo abituati - ma di tutti i geni di un organismo o di una singola cellula con un solo esperimento. Un mezzo di indagine fondamentale per lo studio dei tumori, del diabete e di altre malattie

 

L'analisi dei patrimoni genetici degli organismi viventi sarà da oggi più facile grazie al Servizio Nazionale di Biochip a DNA - promosso e finanziato dal Progetto Finalizzato "Biotecnologie" del CNR, che lo inaugurerà giovedì 8 novembre, alle ore 17,30, presso la nuova sede dell'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, in Via Pietro Castellino 111.

Si tratta di una tecnologia importantissima, che può contribuire allo sviluppo di nuovi strumenti di analisi di diretto interesse e applicazione medica: si prevede, ad esempio, che l'intero patrimonio genetico dell'uomo potrà essere rappresentato su un unico biochip, fornendo così una visione globale dello "stato di salute" di singoli individui.

Con questa straordinaria innovazione - che rappresenta un mezzo di indagine fondamentale, per lo studio dei tumori, del diabete e di altre malattie - si possono acquisire dati sulle modificazioni dei profili di espressione del patrimonio genetico in cellule mutate rispetto a quelle normali o in cellule trattate con farmaci rispetto a quelle non trattate.

Costruiti per la prima volta nel 1996, i biochip hanno completamente rivoluzionato le metodologie d'indagine scientifica, permettendo la caratterizzazione non di un singolo gene - come eravamo abituati - ma di tutti i geni di un organismo o di una singola cellula.

Costituiti da una lastrina di silicio di circa 2 cm 2, sulla quale vengono immobilizzati chimicamente - mediante l'uso di robot - circa 400.000 frammenti specifici e conosciuti di DNA, i biochip permettono l'acquisizione, in un unico esperimento, di dati relativi a tutta la collezione di geni utilizzata, rendendo così possibile la determinazione del patrimonio genetico di una sola cellula o gruppo di cellule.

Il Servizio, che avrà il compito di diffondere su scala nazionale questa tecnologia, sarà gestito dall'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica del CNR e verrà coordinato da Michele D'Urso, coinvolto da anni a livello internazionale nel "Progetto Genoma Umano".

Proprio grazie ai progetti Genoma è stato possibile completare in questi anni le sequenze del patrimonio genetico di oltre 30 organismi. Per l'uomo ed i mammiferi, sono già disponibili le sequenze di interi cromosomi o frammenti di essi e le sequenze parziali o complete di decine di migliaia di geni. Ma ora, dopo la mappatura dell'intero genoma umano e il suo sequenziamento, la comunità scientifica sta cercando di individuare nuovi geni e di capire quali possano essere il loro ruolo fisiologico e la loro eventuale associazione a patologie, per passare così dalla fase "genoma" a quella cosiddetta di "proteoma". E per farlo dovrà necessariamente avvalersi dei biochip.

All'inaugurazione interverranno, tra gli altri, Lucio Bianco, Presidente del CNR, Antonio De Flora, direttore del Progetto Finalizzato "Biotecnologie" e Tommaso Russo, promotore di questo servizio.

Ad appena due mesi dall'alluvione che ha colpito Napoli, la sede di via Castellino dell'Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica comincia ad ospitare i primi gruppi del centro di via Marconi 10, rimasto gravemente danneggiato.

Il CNR ringrazia tutti coloro che hanno reso possibile questa impresa.

Roma, 7 novembre 2001

 

Per ulteriori informazioni: Michele D'Urso 347-0677103; 081/7257247; 081/7257250



News a cura dell' Ufficio Stampa