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SPAZIO: L'ASTEROIDE 1998WT24 IN AVVICINAMENTO ALLA TERRA MA UN RADAR ITALO-RUSSO-AMERICANO LO SORVEGLIA

13/12/2001

Il 16 e 17 dicembre 2001 i 3 partner punteranno i loro supertelescopi verso il cielo per intercettare l'asteroide 1998WT24, in avvicinamento alla Terra: un corpo cosmico di 1.5 chilometri di diametro che passerà a meno di 2 milioni di chilometri dal nostro pianeta, pari a 4.7 volte la distanza Terra-Luna. In caso di impatto con la Terra l'asteroide 1998WT24 sarebbe in grado di sconvolgere una superficie pari a quella dell'Europa

 

Stati Uniti e Russia, con l'attivo sostegno dell'Italia, stanno puntando contemporaneamente i loro telescopi verso il cielo per seguire la corsa di un asteroide (chiamato in codice 1998WT24) che, tra il 16 e il 17 dicembre 2001, si avvicinerà alla Terra.

Per gli esperti non c'è da avere troppa paura, in quanto si tratta di un corpo cosmico di modeste dimensioni - 1.5 chilometri di diametro - che dovrebbe passare a distanza di sicurezza - meno di 2 milioni di chilometri dal nostro pianeta, pari a 4.7 volte la distanza Terra-Luna - ma la prudenza non è mai troppa: in caso di impatto con la Terra l'asteroide 1998WT24 sarebbe in grado infatti di sconvolgere una superficie pari a quella dell'Europa.

Il piano attivato per controllare questo corpo cosmico coinvolge il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l'Osservatorio Astronomico di Torino, l'Istituto di Radioingegneria ed Elettronica dell'Accademia delle Scienze di Mosca, e il Deep Space Network della NASA a Goldstone (California): grazie a tre imponenti radiotelescopi, due operanti in trasmissione (le parabole di 70 metri a Evpatoria in Crimea e quella della NASA in California) e uno in ricezione (la parabola di 32 metri del CNR a Medicina vicino a Bologna), verrà inviato alternativamente un potente segnale radio dalle due antenne trasmittenti verso l'asteroide, che il 16 e 17 dicembre si troverà alla minima distanza dalla Terra, raggiungendolo dopo 6 secondi.

Il segnale riflesso dall'oggetto verrà captato ed elaborato in tempo reale dalla Stazione di Medicina dell'Istituto di Radioastronomia (IRA) del CNR di Bologna, che dispone di spettrometri ad altissima risoluzione, unici nel loro genere a livello europeo. Basti pensare che uno di questi è dotato di ben 24 milioni di canali riceventi utilizzati, tra l'altro, all'interno del programma SETI per la ricerca di segnali intelligenti provenienti dal cosmo.

"Ci auguriamo - spiega Stelio Montebugnoli, uno dei responsabili del progetto per il CNR a Bologna - che questi esperimenti possano favorire la costituzione di una vera e propria rete di radiotelescopi italiani (Medicina-Noto-Matera-SRT/Sardinia Radio Telescope), per osservare regolarmente gli asteroidi in moto su orbite potenzialmente pericolose per la Terra (NEO, Near Earth Objects e NEA, Near Earth Asteroids)".

Ma l'obiettivo dei tecnici italiani è ancora più ambizioso: tenere sotto controllo i cosiddetti space debris, i detriti cioè prodotti durante le attività spaziali dell'uomo e in particolare quelli presenti nello spazio circumterrestre in orbite basse e nell'anello geostazionario . "Un risultato che - precisa Giordano Cevolani, del CNR-ISAO di Bologna - aumenterà notevolmente le potenzialità di questa rete di radiotelescopi, paragonabile a un'attentissima sentinella in grado di lanciare, se del caso, allarmi spaziali in qualunque momento".

Roma, 13 dicembre 2001

Per ulteriori informazioni: Ing. Stelio Montebugnoli 335-8140271 051-6965827

Dr. Giordano Cevolani 338-7861614

Staff operativo:

OSSERVATORIO di TORINO: M. Di Martino, M.Delbò, L.Saba

RADIOTELESCOPIO di MEDICINA: S. Montebugnoli, J. Monari, A. Orlati, G. Maccaferri, M. Poloni, S. Poppi, S. Righini, A. Cattani, A. Maccaferri, T. Pisanu, M. Roma, C. Bortolotti



News a cura dell'Ufficio Stampa