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GIUSTIZIA: IL FUTURO E' SU INTERNET?

10/10/2002

Controversie decise on-line, documenti processuali che viaggiano in rete, giudici e cancellieri virtuali. I sistemi giudiziari europei potrebbero subire una profonda rivoluzione informatica, cambiando radicalmente la struttura dei processi. Ma i problemi sono ancora molti: ne discutono a Bologna l'11 e 12 ottobre esperti provenienti da tutti i paesi dell'Unione Europea e dagli Stati Uniti nel corso di un seminario internazionale promosso dal CNR Potrebbe sembrare un paradosso o una provocazione parlare di giustizia on-line quando in Italia le cause civili durano anni e nel penale le carceri scoppiano. Eppure l'informatica potrebbe entrare prepotentemente nelle aule dei tribunali modificandone radicalmente la struttura. Un percorso che molti paesi dell'Unione Europea, seppur tra mille difficoltà, stanno già cominciando a intraprendere e che verrà approfondito a Bologna l'11 e 12 ottobre 2002, nel corso di un seminario di ricerca internazionale promosso dall'Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che vede riuniti 60 esperti, in rappresentanza di tutti i paesi dell'Unione Europea nonché degli Stati Uniti. "L'Inghilterra - spiegano i ricercatori del CNR - sta già sperimentando la definizione on-line delle controversie civili per importi fino a 100.000 sterline, mentre in Austria funziona da tempo un sistema di interscambio elettronico di dati tra avvocati e corti, e diversi paesi, fra i quali l'Italia, hanno deciso di introdurre la firma digitale per la trasmissione dei documenti processuali. Certo - sottolineano - non mancano difficoltà e resistenze, dovute a problemi di privacy, sicurezza e a un modus operandi fortemente legato al cartaceo; ma è ovvio che nei sistemi giudiziari le potenzialità di Internet sono notevoli". Proprio per questo, molti paesi europei hanno già modificato le regole processuali e investito ingenti risorse sulle infrastrutture tecnologiche, per mettere a disposizione di avvocati e cittadini servizi giudiziari on-line: "E' chiaro - concludono i ricercatori del CNR - che gli operatori del diritto sono per tradizione dei conservatori e che non sarà per nulla facile cambiare certe mentalità, ma anche i servizi giudiziari sono destinati a subire la grande rivoluzione di Internet. Il nostro compito, ed uno degli obiettivi del seminario, è anche capire come accelerare questo cambiamento". Roma, 10 ottobre 2002