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L'evento Robot Valley Genova, tra arte, scienze e tecnologia. Una prima analisi quantitativa e qualitativa dell'esperienza dei visitatori

11/08/2025

Nell’ambito della 27TH International Conference On Human-Computer Interaction (HCI International) svolta a Göteborg, in Svezia, dal 22 al 27 giugno scorsi, è stato presentato il contributo di  Patrizia Schettino (Cnr- Ias) Grazia Biorci (Cnr-Ircres), Ilaria Schizzi (Cnr-Scitec) e Adriana Ferrari (ETT), che illustra i risultati di una indagine pilota interdisciplinare e mixed method, sull’esperienza dei visitatori all’evento Robot Valley Genova 2024, manifestazione aperta alla popolazione organizzata nell’ambito del progetto RAISE in collaborazione con il comune di Genova. 

Le autrici, tutte associate allo Spoke 5 del progetto RAISE, hanno proposto un’innovativa analisi dell’esperienza dei visitatori in un contesto complesso, approfondendo un evento a cavallo tra arte, tecnologia e scienza, con una molteplicità di attività in parallelo per pubblici diversi.

I dati raccolti, con un questionario appositamente implementato per l’evento, comprendevano una serie di domande chiuse e una domanda aperta. Tali dati sono stati successivamente analizzati combinando più metodi qualitativi e quantitativi: la grounded theory, l’analisi di corpus e analisi quantitativa sulla soddisfazione dei visitatori data dal test NPS.

Obiettivo dell’indagine era la registrazione e comprensione dei fattori emozionali e attitudinali che definiscono il successo, l’insuccesso di un evento e il grado di soddisfazione dei diversi visitatori: che cosa è piaciuto e perché, cosa si è imparato, se e come ci si è sentiti coinvolti ed ispirati.

L’analisi quantitativa della soddisfazione con NPS dimostra che la maggior parte dei visitatori sono stati soddisfatti e interessanti ad approfondire nel futuro la robotica e AI.

 L’analisi dell’apprendimento si è basata sui GLOs, applicando una categorizzazione ampiamente utilizzata dai musei per analizzare l’apprendimento informale e proposta dalla School of Museums Studies di Leicester, UK.

Dai dati, sono emerse le “personas”, ovvero le tipologie di visitatore: le persone che sono venute all’evento e hanno risposto al questionario sono state raggruppate in base a comportamenti e interpretazioni simili.

Inoltre, l’analisi nel dettaglio delle parole più ricorrenti utilizzate da visitatori appartenenti a gruppi diversi di età e genere nella risposta aperta, ha permesso l’osservazione dell’enciclopedia lessicale relativa all’IA e alla robotica nota a tali gruppi.

Una efficace Data Visualization, infine, ha permesso la rappresentazione dei risultati del caso di studio -per la loro natura interdisciplinare molto complessi-  intuitivi, rapidi e chiari, grazie a diagrammi, grafici e tabelle, mappe ed elenchi, in una restituzione rivolta a gruppi analoghi a quelli degli intervistati, ma anche al grande pubblico. Un estratto dell’indagine è stato infatti presentato anche al Festival della Comunicazione nel settembre 2024.

Il risultato principale è la metodologia in sé; tra gli altri risultati vi è anche il superamento di stereotipi legati alla differenza di età e l'approccio verso l’innovazione: all’interno del campione analizzato, tra i “tecnoentusiasti” vi sono anche persone con oltre 50 anni, fino agli 85 anni.

Ricercatori, docenti e studenti hanno manifestato non solo interesse per la loro disciplina, ma anche per altre discipline scientifiche e verso l’arte. Viceversa, chi aveva una formazione artistica ha mostrato interesse verso la robotica, ai e in generale le tecnologie. I risultati hanno confermato che le persone arrivano agli eventi grazie al passa parola, anche se i media istituzionali del progetto hanno svolto un ruolo significativo. Lo studio in sè è stata una forma di engagement dei cittadini, consentendo loro di esprimere il proprio punto di vista sull’evento e più in generale sulla robotica e l’intelligenza artificiale.

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