12/12/2024
Analisi sul personale del Consiglio nazionale delle ricerche con inquadramento a tempo definito al 30 ottobre 2024.
Contratti attivi con anzianità superiore a tre anni
Al 30 ottobre 2024 risultano in servizio 1.132 unità di personale a Tempo Determinato (TD più assegni), di cui 505 con pregressi contratti - per la quasi totalità assegni di ricerca - che superano i 3 anni di anzianità. Tale analisi è indipendente dal periodo di interruzione da un contratto all’altro, pertanto, si è presa in esame la fattispecie più ampia possibile.
Alla stessa data, risultano attivi 1.613 UdP con assegno di ricerca, di cui solo 8 con anzianità superiore a 3 anni.
Complessivamente le unità di personale a TD e gli assegnisti di ricerca attualmente contrattualizzati sono 2.745. Di questi, coloro che hanno anzianità contrattuale inferiore a 3 anni sono pari a 2.232. 1.359 assegni di ricerca hanno una durata inferiore ad un anno.
513 UdP hanno invece anzianità superiore a 3 anni.
Le assunzioni in riferimento alle attività progettuali
La dinamica dei progetti attivati dall’Ente in questo arco temporale è stata particolarmente intensa. L’andamento dei progetti competitivi, unitamente al PNRR, ha infatti rappresentato un carico straordinario di attività, con un importo che negli ultimi tre anni ha superato i 1.220 milioni di euro.
Sulla base di criteri di corretta gestione e rendicontazione, nonché in ragione della struttura dei progetti vinti, è evidente che tale carico debba essere gestito con l’attivazione di una quota di contratti temporanei (tempo determinato e/o altre forme flessibili come: assegni, borse di studio, ecc..) la cui durata va stimata in coerenza con la durata dei progetti stessi. Un meccanismo pressoché obbligato, abitualmente e ragionevolmente applicato nel sistema della ricerca in un quadro di buona gestione e di legislazione vigente ed anche in ragione dell’ammissibilità dei costi per personale (tempo determinato e tempo indeterminato) previsti dai diversi committenti europei ed internazionali.
L’anzianità di servizio e valutazioni sul precariato
Il rapporto tra i contratti attivati (ed attivi) su entità delle entrate proprie, mostra chiaramente come essi siano funzionali allo sviluppo dei progetti stessi, indipendentemente dall’anzianità contrattuale.
I dati relativi al rendiconto annuale 2023, vedono il CNR con un volume di entrate pari a oltre 1,7 MLD euro (1,3 al netto PNRR), di cui 817 milioni su mezzi propri (progetti e altre entrate), pari ad oltre il 47%.
Inoltre, emerge dalle analisi che 1.034 unità di personale a Tempo Determinato sono attribuite ai soli progetti PNRR. Ciò riduce drasticamente il numero delle unità di personale inserite a TD su progetti competitivi non PNRR, in particolar modo se il dato viene parametrato al personale totale (solamente 98 unità su 8.394 unità di personale a tempo indeterminato). Complessivamente l’incidenza dei tempi determinati progetti (non PNRR) sul personale di ruolo è largamente inferiore al dato medio del comparto “Istruzione, formazione e ricerca” come desunto dall’ultimo “Conto Annuale” disponibile (anno 2022). In conclusione, si rappresenta che anche nell’ambito delle procedure di reclutamento mediante scorrimento delle graduatorie attive dei concorsi a tempo indeterminato, la Direzione Generale del CNR ha dato mandato agli Uffici della DCRU di prevedere, ove possibile, in base alla vigente programmazione di PTA, di assumere – anche mediante scorrimento – figure che risultano idonei e in servizio presso l’ente con contratti di durata a tempo limitato, con carattere di priorità.
Vedi anche: