News

Pubblicato il "Position Paper on the Next EU Framework Programme for Research & Innovation" (FP10)

06/12/2024

Cover
Cover

Il Consiglio nazionale delle ricerche ha pubblicato il proprio Position Paper on the Next EU Framework Programme for Research & Innovation” (FP10), un documento che formalmente esprime il punto di vista e gli auspici dell’Ente rispetto a quello che sarà il prossimo Programma Quadro UE per la ricerca e l’innovazione, la cui discussione è in fase di avvio presso la Commissione Europea. Tale programma, il decimo, succederà all’attuale Horizon Europe coprendo l’arco temporale 2028-2034 e disegnerà la strategia europea nel campo della ricerca scientifica destinando risorse e identificando priorità e sinergie in un quadro globale di accresciuta competitività e difficoltà della leadership tecnologica europea.

Suddiviso in sezioni, il documento enuncia in prima battuta una serie di Guiding Principles”, ovvero i principi ispiratori che dovrebbero guidare l’azione della Commissione nella formulazione di FP10: tra questi, una visione unitaria dell’“ecosistema” ricerca e innovazione che superi la dicotomia tra ricerca di base e ricerca applicata; la trans-inter-multidisciplinarità” come elemento essenziale della ricerca oggi sempre più impegnata in un dialogo cross-settoriale; l’integrità della ricerca quale principio cardine per la salvaguardia da distorsioni ideologiche e pressioni economico-politiche;  la mobilità di ricercatori e ricercatrici quale elemento fondante di coesione europea, circolazione delle idee e fucina dell’innovazione, in linea con la “quinta libertà” suggerita dal rapporto “Much more than a market” recentemente commissionato dal Consiglio D’Europa.

Il documento delinea quindi possibili strategie su cui puntare per implementare l’efficacia del Programma. Una parola chiave è sinergie”, intesa come miglioramento degli sforzi di interazione tra prossimo Programma Quadro e altri programmi sostenuti dalla Commissione, evitando duplicazioni ed eventuali ambiguità, e favorendo quadro giuridico coerente che consenta di meglio finalizzare i finanziamenti a favore di ricerca e innovazione armonizzandoli con le opportunità autonomamente supportate dai Paesi membri.  Altro punto è quello delle infrastrutture di ricerca, indicate quale asset strategico per far sì che l’Europa mantenga un ruolo da leader nella ricerca scientifica di avanguardia e nell’alta tecnologia ma anche intese come insostituibile luogo di confronto di idee a scala internazionale.

Successivamente, il documento si sofferma su alcune questioni trasversali, come l’auspicio di un maggiore coordinamento tra la DG RTD ovvero la Direzione Generale europea preposta alla gestione del Programma Quadro, le agenzie esecutive quali organi implementatori per conto della Commissione e i vari programmi lanciati a livello nazionale; la necessita di favorire partnership e collaborazioni originali e non ripetitive di altri schemi di finanziamento, che possano aggregare gli Stati membri e le parti interessate intorno ad argomenti e investimenti realmente strategici. Vengono affrontati anche i temi della valutazione della ricerca e dell’Open Science, suggerendo da un lato l’implementazione di COARA, organizzazione europea che ha lo scopo di riformare la valutazione della ricerca e dall’altro la valorizzazione della piattaforma EOSC per la gestione globale dei dati della ricerca europea.

Viene quindi ribadita la necessità di un sempre maggiore coinvolgimento della società civile nei processi di citizen science” favorendo il crowdsourcing e incentivando ogni forma di diffusione della scienza che possa accrescere la cultura scientifica e favorire la partecipazione ai processi di produzione scientifica; così come la necessità di far entrare sempre più la scienza nei processi decisionali, mirando a costruire solidi ecosistemi scienza-politica e favorendo un sempre maggiore dialogo tra decisori politici, comunità scientifica e società.

Dal punto di vista della cooperazione, il documento del CNR indica il Programma Quadro come uno strumento chiave di dialogo tra Paesi, auspicando una sempre migliore collaborazione con quelli che condividono i valori e i principi fondamentali dell’Europa, pur nel rispetto dei principi di reciprocità e della protezione della sovranità tecnologica dell'UE.

L’ultima parte del Position Paper è dedicata alle questioni di budget, ribadendo la necessità di una stabilità finanziaria e di un bilancio adeguato – utili anche a fronteggiare possibili imprevisti-;  Senza mezze parole si chiede all’Europa un finanziamento non inferiore ai 200 miliardi di euro per sostenere il futuro FP10 e una strategia volta a rafforzare il ruolo di organismi che si sono dimostrati strategici quali lo European Research Council e lo European Innovation Council.

Per affrontare le sfide del futuro è necessario mettere a punto nuove regole per un sempre piu efficiente utilizzo  delle risorse finanziarie dedicate alla ricerca e una semplificazione delle numerose procedure amministrative, così da favorire la creazione di uno Spazio europeo della ricerca più coeso ed incisivo; così come la possibilità di prevedere ulteriori finanziamenti per la ricerca di eccellenza anche dopo la conclusione dei progetti, nell’ottica di favorire lo sfruttamento e la diffusione dei risultati di progetti di particolare valore .

“Questo Position Paper rappresenta il contributo della comunità del Cnr alla preparazione del prossimo Programma Quadro: è frutto di una riflessione ampia e approfondita, che ci ha spinto a immaginare un’Europa più competitiva, sicura e resiliente, nella quale la scienza rappresenti un elemento chiave per favorire lo sviluppo e affrontare uno scenario sociale, ambientale e geopolitico in rapida evoluzione”, afferma la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.  “Le profonde trasformazioni che la nostra società sta attraversando rendono evidente la crescente centralità della conoscenza scientifica nel fornire risposte, soluzioni, e nel costruire futuro migliore per l'Europa e per l’intero pianeta: per questo, l'Europa del futuro dovrà prevedere risorse adeguate in materia di ricerca e innovazione, non solo come parte di un ambizioso progetto politico, ma anche per proteggere la sua libertà, identità e qualità della vita”.

Vedi anche: