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Scavi di Tell el-Maskhuta: concluso al Cairo il workshop "Archaeology and environment: ancient border communities between sand and waterways"

03/12/2024

La missione sul campo, giugno 2024
La missione sul campo, giugno 2024

Si è svolto al Cairo, il 27 novembre, il workshop internazionale dal titolo “Archaeology and environment: ancient border communities between sand and waterways”, organizzato dall'Istituto di scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc), in collaborazione con il National Research Centre egiziano, nell'ambito del Laboratorio archeologico “Environmental empowerment and social resilience in an inclusive border community: The ancient town of Tjeku (Egypt) and the Canal of Pharaohs. A multi-proxy environmental reconstruction”, e della missione a Tell el-Maskhuta, diretta da Andrea Angelini e codiretta da Giuseppina Capriotti (Cnr-Ispc), alla quale collabora Ilaria Mazzini (Istituto di geologia ambientale e geoingegneria - Cnr-Igag).

Il workshop ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Egitto. Il suo scopo è stato condividere i dati recenti degli scavi di Tell el-Maskhuta (Egitto) e discutere l'esistenza di una grande città al confine nord-orientale dell'Egitto e lungo importanti vie di comunicazione, in particolare lungo il canale navigabile scavato nell'antichità per collegare il Mediterraneo e il Mar Rosso, via d'acqua della quale la missione ha rinvenuto una colossale infrastruttura.

Durante l'incontro sono stati presentati i risultati degli scavi archeologici del 2022, le cui scoperte erano già state annunciate da un comunicato ufficiale del Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano nel 2023, completati dai risultati delle ricerche sul campo del 2024.

Il tema del workshop è stato esteso ai siti archeologici della stessa regione o in aree egiziane con caratteristiche simili.

All'evento hanno partecipato importanti personalità scientifiche egiziane, presentando novità archeologiche da discutere in relazione ai ritrovamenti di Tell el-Maskhuta, e hanno assistito archeologi appartenenti a istituti archeologici stranieri del Cairo.

Tell el-Maskhuta è un sito archeologico nella parte orientale dello Wadi Tumilat (Delta orientale, circa 15 km a ovest di Ismailiya), indagato da diversi anni dalla Cnr-Multidisciplinary Egyptological Mission (MEM) del Cnr-Ispc, che opera con il riconoscimento istituzionale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

La Cnr-MEM lavora a Tell el-Maskhuta applicando tecnologie avanzate, quali indagini geofisiche elettromagnetiche, implementazione di modelli numerici del tell e delle strutture, carotaggi ecc. Questo approccio consente una documentazione molto accurata del sito archeologico.

Tell el-Maskhuta, identificata con l'antica città di Tjeku e situata non lontano dal Canale di Suez, nasconde una grande città antica che doveva la sua importanza alla sua posizione lungo lo Wadi Tumilat, all'estremo confine nord-orientale dell'Egitto, lungo una delle rotte più importanti verso il Sinai e la Palestina. Inoltre, anticamente, lungo lo Wadi Tumilat venne scavato un canale navigabile, il cosiddetto Canale dei faraoni o dei due mari, che connetteva il Mediterraneo con il Mar Rosso, come oggi il Canale di Suez.

L'antica Tjeku era una grande città, ricca per il commercio internazionale. Sono state scavate alcune parti di un grande muro di cinta (circa 200 mx300 m), in alcuni tratti conservato in tutta la sua altezza. Il lato settentrionale del recinto conserva dimensioni sorprendenti: circa 8 m sopra l'attuale livello del suolo e circa 25 m di spessore.

Nel corso delle recenti campagne di scavo è stata rinvenuta una grande rampa che parte dalla sommità dell'enorme muro settentrionale e scende verso l'esterno. È stata inoltre rinvenuta una grande discarica di anfore. Il grande accumulo, solo parzialmente scavato, è una tipica discarica di contenitori inutilizzabili formatasi nei pressi di un porto commerciale. La discarica fornisce una miniera di dati sul commercio dell'antico Egitto e indica la vicinanza di un porto sul canale navigabile. Il grande muro settentrionale può quindi essere identificato con un'infrastruttura civile del porto sul canale navigabile. Le indagini sul terreno comprendono anche dei carotaggi, per i quali il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione di Ilaria Mazzini (Cnr-Igag).

In conclusione, le recenti campagne rivelano nuovi importanti dati sull'antico canale navigabile che collegava anticamente il Mediterraneo e il Mar Rosso e l’esistenza, in una città di frontiera, di una enorme infrastruttura portuale.

Per informazioni:
Giuseppina Capriotti
Cnr-Ispc
giuseppina.capriotti@cnr.it

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