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Velio Coviello, ricercatore Cnr-Irpi, vittima della valanga in Valle d'Aosta

03/04/2023

Velio Coviello, Cnr-Irpi
Velio Coviello, Cnr-Irpi

Ci ha lasciati improvvisamente Velio Coviello, dal 2021 ricercatore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del cnr presso la sede di Padova. Si era laureato con lode nel 2009 in Ingegneria Ambientale al Politecnico di Torino e aveva ricevuto il Dottorato di Ricerca nel 2015, presso lo stesso ateneo, con una tesi intitolata “Debris flow seismic monitoring and warning” e trascorrendo un periodo all’estero al centro di ricerca sui fenomeni franosi dell’USGS Golden (Colorado); in seguito ha sviluppato ricerca post-dottorale in Messico (UNAM Geoscience Center) studiando le colate detritiche in ambiente vulcanico (lahar) ed è stato, fra il 2017 e il 2021, ricercatore a tempo determinato presso la Libera Università di Bolzano. I suoi interessi di ricerca riguardavano la caratterizzazione dei movimenti di massa e del trasporto solido attraverso indagini di terreno e dati di monitoraggio. In particolare, Velio ha condotto ricerche sull’uso della sismologia ambientale per l’identificazione automatica di processi franosi e torrentizi e per lo sviluppo di sistemi di allerta.

"La tragedia di Valtournenche colpisce non solo per la giovane età delle vittime,  ma anche perché si è portata via due menti brillanti: il collega Velio Coviello era un esperto di rischio idrogeologico e conosceva a fondo l'ambiente della montagna, occupandosi di problematiche oggi di primaria importanza quali il ritiro dei ghiacciai, l'erosione del suolo, lo studio di frane e colate detritiche. A nome di tutta la comunità del Cnr desidero esprimere il mio più profondo cordoglio, alla sua famiglia e a quella di Gabriele del Carlo", dichiara  Maria Chiara Carrozza, Presidente del Cnr.

"Velio è stato un ricercatore appassionato e con una grande vivacità e onestà intellettuale. La sua dedizione alla comprensione dei processi ambientali integrando approcci modellistici con un’intensa e continua attività sul terreno resta una preziosa eredità per il mondo scientifico nel campo dei pericoli geo-idrologici in ambiente montano", aggiunge Tommaso Moramarco, Direttore Cnr-Irpi.

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