21/02/2023
Giovedì 23 febbraio si svolge a Roma l'evento di presentazione dei 16 progetti strategici dedicati alle Scienze della vita prodotti dal network Life Science Excellence Hub (LSEH), realtà co-finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell’ambito del “Programma operativo regionale del Lazio 2014-2019”.
Il network, di cui Sapienza è capofila, è frutto della sinergia di università, enti di ricerca e numerose imprese del territorio: coinvolto anche il Consiglio nazionale delle ricerche assieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore, all’Istituto superiore di sanità, all’Istituto italiano di tecnologia e all’Università Campus Bio-Medico di Roma.
«Viviamo in un Paese che ha una delle maggiori longevità al mondo, questo significa anche avere una popolazione sempre più anziana e bisognosa di assistenza. Istituzioni scientifiche e università possono operare sinergicamente, implementando soluzioni innovative che risolvano le cause di vulnerabilità e che compensino le fragilità fisiche fornendo una migliore qualità della vita e una maggiore inclusione sociale. È anche a questo obiettivo che deve mirare il network Life Science Excellence Hub, grazie alla sinergia di tante istituzioni prestigiose», afferma la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza.
«I 16 progetti che vengono presentati - dichiara la rettrice di Sapienza Antonella Polimeni - rappresentano cosa avviene quando si mettono insieme una qualità scientifica di altissimo livello, amministratori territoriali sensibili, collaborazioni con organismi di ricerca prestigiosi e partner scientifici e industriali competitivi. La nostra Università sente profondamente la responsabilità del suo ruolo di capofila, per noi lavorare per valorizzare la ricerca nel campo delle Scienze della vita vuol dire contribuire attivamente a una sanità pubblica in grado di offrire alle cittadine e ai cittadini cure accessibili e prestazioni sanitarie di alta qualità».
L'evento di presentazione vede coinvolti rappresentanti delle Università e degli organismi di ricerca coinvolti, rappresentanti di Lazio Innova e della Regione Lazio e il responsabile scientifico dei progetti per Sapienza Domenico Alvaro.
Le attività del Life Science Excellence Hub sono illustrate nel corso di una tavola rotonda coordinata dalla Prorettrice alla Ricerca della Sapienza Maria Sabrina Sarto: i progetti di ricerca e sviluppo LSEH hanno l’obiettivo di disseminare e trasferire le conoscenze maturate dagli enti scientifici all’interno del tessuto produttivo del territorio, promuovendo una proficua sinergia con piccole e medie imprese, una collaborazione destinata a dare risposte alle esigenze della sanità pubblica grazie a idee lungimiranti e innovative.
Alcune di queste sono finalizzate alla realizzazione di dispositivi miniaturizzati per la diagnosi precoce e non invasiva di malattie, lesioni o infezioni (come immunosensori elettrochimici per l’individuazione di patologie gastrointestinali, analisi a cavità ottica di microscopia per la valutazione di lesioni profonde della pelle, diagnosi microbiologica integrata per la sepsi), altri sono pensati per il monitoraggio continuo e in tempo reale della salute dei soggetti soprattutto di quelli più fragili.
È stato ideato un sistema che registra frequenza cardiaca, respirazione e sudorazione, soprattutto in ambiti lavorativi e sportivi o dispositivi medici basati sull’utilizzo di un biosensore capace di individuare, in pochi minuti, la presenza nei liquidi biologici di antigeni o anticorpi indicativi di malattia infettiva o protezione vaccinale.
L’interesse dei ricercatori si è indirizzato in buona parte verso il potenziamento di sistemi innovativi per migliorare l’assistenza di anziani e soggetti fragili: il Robot di servizio, grazie a specifiche capacità cognitive e interazionali, percepisce l’ambiente circostante, interagisce fisicamente con il paziente, monitorandone i miglioramenti; alcuni progetti lavorano direttamente sull’ambiente domestico (sensoristica, telemedicina, assistente vocale, domotica IoT - Internet of Things - e computer vision) rendendolo un caregiver virtuale, una casa del futuro per anziani e soggetti fragili.
Sul piano della mappatura genetica, uno studio riguarda la realizzazione del primo database Genoma-Microbioma sulla Sindrome di Down; particolare interesse è rivolto al miglioramento della diagnostica per immagini, attraverso metodiche non nocive alla salute, ad esempio per evidenziare la caratterizzazione di danni microstrutturali e forme di degrado delle funzioni cerebrali associabili a patologie neurologiche.
A questi si aggiungono i progetti per migliorare le terapie antitumorali nella direzione di una medicina sempre più personalizzata e di precisione.
I Progetti del LSEH si sono misurati sin dalla loro fase embrionale con l’emergenza Covid-19, nonostante le difficoltà sono stati portati avanti con successo. Non solo, la pandemia ha contribuito dare ad ogni progetto una forte attenzione alla prevenzione e al monitoraggio nella tutela della salute pubblica.
Per informazioni:
Life Science Excellence Hub
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