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La revisione della visione Europea sulla International Ocean Governance Agenda

30/01/2023

Hearing del Cese il 18 novembre 2022
Hearing del Cese il 18 novembre 2022

La Commissione europea ha pubblicato nel 2022 la revisione dell’approccio alla International Ocean Governance Agenda, già lanciata nel 2016. L’Unione vuole ribadire alcune sue priorità, quali il Green Deal, una maggiore attenzione al degrado dell’ecosistema marino e il riconoscimento del ruolo geo-politico dei mari.

Considerata la diversità e interconnessione degli agenti che concorrono a realizzare il sistema legato al mare, in termini di settori industriali, normative, interessi nazionali, risorse naturali, e in generale il legame tra ambiente e attività antropogeniche (anche a terra),  gli aspetti affrontati nella comunicazione riguardano sia aspetti ambientali, quali la biodiversità, i fondali marini, l’impatto della pesca, dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, che anche il rispetto delle normative, il supporto della scienza alle decisioni, gli investimenti.

La comunicazione, gestita dalla DG Mare come “chef de file” della Commissione e congiuntamente con l’alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza (Pesc), tiene conto di molti contributi da alcune organizzazioni presenti a Bruxelles, come ad esempio le problematiche delle munizioni a mare e dell’esplorazione dei fondali marini per l’estrazione di noduli polimetallici.

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese), nell’ambito della sezione relazioni esterne (Rex), è stato chiamato a fornire la propria “opinione” a riguardo. Si tratta di una procedura usuale nel contesto legislativo europeo, anche in previsione di ulteriori riflessioni da parte delle conclusioni del Consiglio previste per il 2023. Va ricordato che le diverse istituzioni europee mostrano sensibilità e procedure di decisione differenti, riflettendo poi nelle proprie dichiarazioni il risultato di un compromesso interno legato a interessi e fattori contingenti.

Per quanto riguarda il Cese, sono stati nominati un rapporteur e un esperto, incaricati di redigere il testo dell’opinione e supportare il processo di negoziazione e revisione. Il Cnr ha contribuito in maniera sostanziale al processo, attraverso l’esperto (in servizio nel 2022 presso l’ufficio di Bruxelles e membro del segretariato dell’Iniziativa di programmazione congiunta europea “Mari e Oceani”, JPI Oceans) e il supporto specifico durante uno dei tre hearing del Cese da parte di un ulteriore esperto sull’inquinamento ambientale marino. L’interazione con i funzionari della Commissione che avevano redatto la comunicazione, con i rappresentanti del Parlamento europeo responsabili della ricezione della comunicazione stessa e con alcuni stakeholders, hanno portato alla definitiva approvazione avvenuta il 24 gennaio 2023 alla plenaria del Cese, con 184 voti a favore e un astenuto.

Il testo dell’opinione ha aggiunto diversi aspetti che non erano presenti, quali l’attenzione alla diversità degli inquinanti, agli impatti dei disastri naturali, alla demolizione della navi, alle migrazioni e alle problematiche recenti della guerra russo-ucraina, l’adozione di nuove forme di strutture organizzative a livello locale, al rispetto delle condizioni dei lavoratori, alla costituzione e riconoscimento di tavoli di supporto scientifico alle decisioni per quanto riguarda lo sfruttamento dei fondali marini. È stata poi ribadita l’importanza della science diplomacy, della trans-disciplinarità, della costituzione di Aree marine protette, della sostenibilità della pesca e acquacoltura, e dell’International panel for ocean sustainability, promosso quest’ultimo anche dal Parlamento europeo.

Sono stati inseriti riferimenti diretti alle attività della JPI Oceans, in particolare alle azioni coordinate dall’Italia e che vedono il Cnr tra i protagonisti.

In ultimo, sono state proposte misure ambiziose per sostenere le sfide marittime e il rispetto dei valori europei, ad esempio attraverso l’estensione del Carbon Adjustment Mechanism agli aspetti ambientali e sociali.

Per informazioni:
Pier Francesco Moretti
Cnr - Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente
pierfrancesco.moretti@cnr.it

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