22/09/2022
"L’evoluzione della spesa turistica in Italia nell’ultimo triennio evidenzia una significativa ripresa registrata nel 2021 rispetto all’anno precedente con un +25,5% della voce internazionale e +21,6% di quella domestica. Nonostante ciò, la stima del valore aggiunto attivato dalla spesa turistica nel 2021, tenuto conto anche degli effetti indotti, calcolata in circa 75,4 miliardi (pari a circa il 4% del PIL nazionale, contro il 7% stimato nel 2019), registra una perdita di tre punti percentuali in due anni e conferma la profonda crisi che ha colpito tutta la filiera turistica, decisamente più penalizzata rispetto ad altri comparti produttivi".
E' quanto dichiara il ricercatore-economista dell'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Cnr-Iriss) Antonio Coviello, che ha anticipato in anteprima alcuni dati del "Rapporto italiano sul Turismo 2022" DI BECHERI-MORVILLO-MAGGIORE-MARASCO di cui è co-autore, di prossima pubblicazione curato da un ventennio dall'Istituto, la cui sintesi è presentata al Convegno sul Turismo organizzato dall'ordine dei Commercialisti-ODCEC di Napoli, alla presenza delle massime autorità di settore locali, tra cui l'assessore regionale al turismo, prof. Felice Casucci per la Regione Campania; la presidente della sezione Turismo dell'Unione Industriali Napoli Gianna Mazzarella; il presidente di Federalberghi Napoli Salvatore Naldi e Valentina della Corte-professore ordinario dell'Università Federico II.
"Il recupero sul 2019, dunque, è stato importante, ma non ancora tale da azzerare le perdite subite dal settore: mancano infatti ancora 22 miliardi di introiti dall’estero e circa 18 miliardi di spesa degli italiani. Così, complessivamente, i 70,5 miliardi spesi dai turisti in Italia nel 2021 rappresentano il 63% circa rispetto al risultato del 2019, con una ripresa che purtuttavia rimane del -36,9% inferiore al dato di partenza", spiega Coviello relatore al Convegno ODCEC.
"In termini macroeconomici i 70,5 miliardi di euro di consumi turistici in Italia nel 2021 si sono ripartiti in 21,7 miliardi spesi dalla domanda straniera (il 31% del totale, contro il 39,7% del 2019) e 48,7 miliardi spesi dagli italiani (69% del totale contro 60% nel 2019). La propensione media alla spesa per vacanza degli stranieri si è attestata lo scorso anno intorno ai 107 euro pro-capite giornalieri, rispetto ai 110 euro del 2019, a fronte dell’analogo dato per gli italiani all’estero che passa da 93euro di inizio periodo a 79 euro nel 2021".
"I dati economici hanno confermato le aspettative per una ripartenza del settore trainata nel breve termine da viaggi di prossimità, grazie alla percezione di maggior affidabilità e sicurezza per vacanze trascorse all’interno del proprio paese o comunque in paesi limitrofi. Il trend è sicuramente positivo ed in crescita. Si tratta ora di veicolare questo potenziale flusso della domanda per far crescere il settore turistico anche in Campania, che ha grandi potenzialità per fare bene, soprattutto nell'offerta dei servizi di lusso", ha concluso il ricercatore del Cnr-Iriss.
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