07/03/2022
Dal 3 al 6 marzo il gruppo di ricerca dell'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo (Cnr-Iriss) sui processi decisionali collaborativi per il sistema porto-città, coordinato da Massimo Clemente, con Eleonora Giovene di Girasole, Gaia Daldanise, Benedetta Ettorre e Valeria Catanese, ha contribuito alle “Giornate napoletane”, iniziativa a cura del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, rivolta agli studenti dell’Accademia di Architettura di Mendrisio.
Durante la tre giorni docenti, architetti ed esperti, attraverso un denso programma di sopralluoghi, seminari e conferenze, hanno offerto agli studenti dell’Università svizzera una ricostruzione dei processi di sviluppo del Waterfront napoletano, allo scopo di dare loro le basi per la decodificazione delle tracce che ne raccontano la storia e il funzionamento. Dalla visita al Molo San Vincenzo, spazio che si sta finalmente restituendo alla comunità dal quale si può fruire di una interessante e suggestiva visuale della città di Napoli, alla visita all'area industriale del Porto di Napoli, un territorio molteplice e frammentato composto da diverse identità, forme e funzioni, sospeso tra la memoria del passato e l'attesa di una speranza futura.
E' prorio nelle aree di interazione porto-città, la cui gestione e riorganizzazione sono spesso affidate a diversi enti, che si manifestano oggi notevoli conflitti spaziali, sociali ed ambientali. L'intervento di Massimo Clemente ha avuto l'obiettivo di sottolineare l'importanza dei processi di progettazione urbanistica collaborativa nelle aree d’interazione porto-città, fondati sulla sinergia tra pubbliche istituzioni, cittadini e associazioni e potenzialmente in grado di costruire nuovi modelli di governance orientati ad una visione strategica di sviluppo sostenibile delle città-porto, fondata sul dialogo tra cultura urbana e cultura marittima.
Per informazioni:
Massimo Clemente
Cnr-Iriss
m.clemente@iriss.cnr.it