08/09/2021
Ha preso l’avvio la collaborazione interdisciplinare tra il comune di Arzachena (Sassari) e l’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr, sedi di Roma e Firenze. L’obiettivo di questo sodalizio è duplice: da un lato, fornire un racconto multimediale coordinato della Gallura quanto più fedele ai ritrovamenti archeologici e alle fonti a nostra disposizione oggi, per delineare in modo oggettivo il panorama storico e culturale del territorio in epoca preistorica e nuragica.
“Sarà uno strumento di narrazione in parte online in parte sui siti, per restituire una fotografia del territorio che tenga in considerazione non solo i beni culturali e paesaggistici ma anche le tradizioni enogastronomiche, la cultura popolare, nonché saperi, idee e usanze. Per le vicende evolutive che hanno portato alla formazione del territorio gallurese, e i collegamenti con culture e popoli d'oltremare”, annuncia Augusto Palombini, archeologo, ricercatore del Cnr-Ispc e coordinatore scientifico del progetto.
Altro obiettivo è quello di potenziare l’offerta culturale e turistica, al fine di far convergere nuove e diverse fasce di pubblico in Gallura: avvicinare i cittadini al patrimonio locale, incuriosire turisti a visitare l’entroterra, offrire materiale di studio a studiosi e professionisti del settore culturale, nonché stimolare i giovani a conoscere le antiche storie e tradizioni del territorio.
In che modo il Cnr-Ispc affronterà questa duplice sfida? Attraverso le tecnologie digitali per il rilievo, l’analisi e la valorizzazione del paesaggio antico. Ricostruzioni virtuali, applicazioni di realtà aumentata, un portale interattivo online e chissà, forse anche un serious game, permetteranno di rivivere i tempi passati in maniera immersiva e coinvolgente: la vita quotidiana nei nuraghe, i rituali di sepoltura, la lavorazione delle ceramiche e della lana, le colture e così via.
I due siti di riferimento per tale attività di studio e sviluppo virtuale saranno la necropoli “Li Muri” e il nuraghe “La Prisgiona”, a pochi chilometri dal centro di Arzachena, due realtà diverse ma vicine geograficamente. Il primo, un cimitero neolitico fra le più antiche testimonianze della preistoria nel Mediterraneo, il secondo, un complesso e articolato complesso nuragico, dalle frequentazioni stratificate nel tempo.
Si è partiti a luglio 2021 con una prima ricognizione del Cnr-Ispc ad Arzachena, con un ristretto team di lavoro. Lo staff del Comune, guidato dal Sindaco Roberto Ragnedda e dal Presidente del Consiglio Rino Cudoni, si è subito reso disponibile a un tavolo di lavoro concreto e in merito alla collaborazione con l’Ente di ricerca nazionale. Il Cnr-Ispc, dal canto suo, ha messo a disposizione competenze, professionalità e know how al fine di agevolare e supportare i desiderata del Comune, per un lavoro di valorizzazione territoriale mediante gli strumenti della Realtà Virtuale e Aumentata che partisse dai dati scientifici. In questa occasione sono stati effettuati i primi rilievi a “Li Muri” e a “La Prisgiona”, che hanno da subito restituito la magnificenza delle architetture nuragiche.
A breve partiranno i lavori di rilievo e digitalizzazione, guidati sempre dal Cnr-Ispc. In settembre 2021, infatti, una nuova missione di lavoro, con un gruppo più nutrito di ricercatori e tecnici approderà in Sardegna. “Una settimana di lavoro intensa”, commenta Daniele Ferdani, archeologo e ricercatore Cnr-Ispc, che coordina le operazioni tecniche di rilievo, “che vedrà sul campo un team multidisciplinare lavorare assieme e fare sperimentazione metodologica e tecnologica direttamente sui siti archeologici oggetto del nostro studio”. Si tratta di archeologi, rilevatori, modellatori 3D, videomakers, storytellers, esperti di comunicazione e di ricostruzione del paesaggio antico, con l’obiettivo di illustrare al pubblico di ogni età e provenienza, attraverso le tecnologie più moderne, i tanti fili che uniscono magnifico territorio della Gallura al suo avvincente passato.
Fonte: Comunicato congiunto Cnr-Ispc – Comune di Arzachena
Per informazioni:
Augusto Palombini
Cnr - Istituto di scienze del patrimonio culturale
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