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Macchinette distributrici di alimenti e prevenzione cardiovascolare: come migliorare le abitudini alimentari a scuola

20/03/2021

Il primato italiano di longevità è minacciato dal fatto che, negli ultimi anni, tra i bambini e i ragazzi italiani, si sta registrando un preoccupante aumento del tasso di sovrappeso e obesità. Ciò rappresenta una minaccia per il successo delle prossime generazioni, oltreché un problema di sostenibilità economica per il sistema Paese. Compito dei medici che si occupano di prevenzione cardiovascolare è di andare a proteggere la salute dei cittadini ad iniziare dai bambini e dai ragazzi, soggetti notoriamente più vulnerabili e indifesi e, pertanto, più esposti, ad esempio, alle lusinghe della pubblicità “aggressiva”. Ma è nostro compito anche contrastare le diseguaglianze socio-economico-culturali e ciò perché l'obesità non è solo legata a una responsabilità personale, ma può dipendere anche da altri aspetti, tra cui il reddito (il cibo salutare non sempre è economico, mentre quello “spazzatura” è spesso a buon mercato), l'istruzione, la formazione.

Purtroppo, per raggiungere il nostro obiettivo, non sempre possiamo contare su un supporto legislativo. Ad esempio, nel 2016, l’interessante proposta di legge a firma di alcuni senatori, tra cui il collega Cnr Dallai, sulla regolamentazione delle macchinette distributrici di alimenti, si arenò alla Commissione affari sociali. Eppure, a tal riguardo, una soluzione fattibile e a costo zero è possibile: il Cnr ha lavorato sia nei nuovi bandi riguardanti il servizio ristorazione, sia alleandosi direttamente con l’attuale servizio catering del Cnr di Roma (“Gestione servizi integrati”) per avere a disposizione anche macchinette “salutari”, i cui prodotti sono attualmente scelti da circa il 40% dei dipendenti  della sede.

Tale approccio ha portato a un progetto, denominato "Una macchinetta per amica"  che, in collaborazione con la  Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), la Lithuanian Heart Association e l’Ehn (l’European Heart Network) di Bruxelles, è stato esportato nel mondo della scuola italiana e lituana grazie alla fattiva collaborazione di dirigenti scolastici, docenti e ristoratori di alcuni istituti superiori italiani (il Giorgi-Woolf di Roma, il Manzoni di Latina e il Rossi di Priverno) e lituani. Il progetto ha previsto seminari di educazione alimentare rivolti agli studenti e l’installazione, accanto alle attuali macchinette distributrici di cibi e bevande ricchi in grassi, zuccheri, sale e calorie, di macchinette con alimenti a medio-basso contenuto in grassi, zuccheri, sale e calorie. In pratica, abbiamo inserito, ad esempio, acqua, yogurt in vasetti e da bere, succhi di frutta senza zuccheri aggiunti, fette biscottate, crackers senza grassi aggiunti, patatine non fritte, “chips” croccanti non fritte, frutta fresca essiccata, frutta secca, biscotti ipocalorici, barrette ipocaloriche. Certo, sarebbe ideale inserire anche la frutta fresca, ma vi è il problema della deperibilità (va consumata entro 5-7 giorni). Ove, invece, nella scuola era presente un bar, abbiamo messo a disposizione anche panini salutari a base, ad esempio, di tonno sgocciolato e pomodoro, di bresaola o fesa di tacchino o prosciutto senza grasso e insalata o pomodoro e frutta di stagione.

E se con Madre Teresa di Calcutta, ci rendiamo conto che “ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano…”,  è anche vero che “…se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe”.

Per informazioni:
Roberto Volpe
Unità prevenzione e protezione, Cnr, Piazzale Aldo Moro, 7 - 00185 Roma
roberto.volpe@cnr.it

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