26/02/2021
Per contenere e controllare la pandemia di COVID-19 in atto è urgente disporre di kit diagnostici, molecole terapeutiche e vaccini. Il plant molecular farming è un settore biotecnologico che utilizza sistemi vegetali come bioreattori per produrre molecole di interesse farmaceutico. Unendo competenze di biologia vegetale, virologia ed epidemiologia, ricercatori del Cnr (Ipsp, Ibba e Igm), dell’Enea, dell’Università di Verona, della Tuscia e dell’Istituto Superiore di Sanità illustrano in un “opinion article” - su Frontiers in Plant Science - quale ruolo potrebbe avere il plant molecular farming nel produrre non solo antigeni di SARS-CoV-2 da impiegare nei kit diagnostici, ma anche anticorpi monoclonali per curare i pazienti, e infine proteine antivirali e particelle simil-virali (VLP) con cui assemblare vaccini.
Gli autori forniscono una tabella di marcia utile a comprendere le quantità di proteine ricombinanti, anticorpi e vaccini a base proteica necessarie per contrastare il COVID -19 in Italia. Investire in piattaforme di molecular farming per produrre queste proteine nelle piante sarebbe utile non solo per affrontare la pandemia in atto, ma anche per rivitalizzare il tessuto produttivo con strategie ecosostenibili utili in caso di future emergenze sanitarie.
Per Informazioni:
Emanuela Noris - Istituto per la protezione sostenibile delle piante emanuela.noris@ipsp.cnr.it
Emanuela Pedrazzini - Istituto di biologia e biotecnologia agraria emanuela.pedrazzini@ibba.cnr.it
Giovanni Maga - Istituto di genetica molecolare giovanni.maga@igm.cnr.it
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