03/01/2021
Il presidente del Cnr Massimo Inguscio è tra i 14 firmatari dell'appello inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Ricerca Gaetano Manfredi: in esso si rileva come, nella discussione politica degli ultimi giorni, la ricerca sembra uscita dai "radar" del Recovery Fund", e si ribadisce la necessità di una svolta ambiziosa sulla ricerca.
Gli scienziati chiedono una politica di reclutamento programmata in modo regolare, in grado di invertire il drammatico sbilanciamento tra i ricercatori italiani che espatriano rispetto ai ricercatori stranieri che scelgono di lavorare nelle strutture di ricerca italiane; investimenti in infrastrutture scientifiche, e un rafforzamento della ricerca a partire dai Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (Prin), finanziati per il 2020 ad un livello di circa un terzo rispetto a quelli francesi di oggi: "L'unica realistica possibilità per il rafforzamento della ricerca italiana dipende da come verrà ripartito il Recovery Fund".
La lettera-appello è stata sottoscritta, oltre che da Inguscio, dal presidente dell'Accademia dei Lincei Giorgio Parisi, dal fisico Ugo Amaldi (presidente emerito della Fondazione Tera), Angela Bracco (fisica, Università di Milano, presidente della Sif); Cinzia Caporale (Comitato per l'etica e l'integrità nella ricerca, Cnr), Luisa Cifarelli (fisica, Università di Bologna); Daniela Corda (biologa, direttore Cnr-Dsb), Paolo De Bernardis (astrofisico, Sapienza Università di Roma), Massimo Livi-Bacci (demografo, Accademia dei Lincei), Luciano Maiani (fisico, Sapienza Università di Roma), Alberto Mantovani (immunologo, Humanitas University, Milano), Alberto Quadrio Curzio (economista e presidente emerito dell'Accademia dei Lincei), Angela Santoni (immunologa, Sapienza Università di Roma), Lucia Votano (fisica, Laboratori di Frascati dell'Infn).
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