Intervento del Presidente

Ricerca marina: il ruolo chiave dell'Italia

27/09/2018

Il presidente del Cnr Massimo Inguscio e il rettore dell'Università di Milano-Bicocca Cristina Messa
Il presidente del Cnr Massimo Inguscio e il rettore dell'Università di Milano-Bicocca Cristina Messa

L'Università di Milano Bicocca ospita, dal 26 al 28 settembre, gli Stati generali della ricerca marina in Italia: un'importante occasione per discutere dello stato della ricerca marina nazionale e degli usi economici del mare. Tra i partecipanti, il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Massimo Inguscio, che ha ricordato il ruolo di primaria importanza dell'Italia nell'ambito della ricerca marina, in particolare grazie al progetto Bluemed.

“Gli Stati generali della ricerca marina in Italia tenuti presso l’Università di Milano-Bicocca, coordinati dal rettore Cristina Messa, rappresentano una occasione speciale per far incontrare gli scienziati degli enti pubblici di ricerca e delle università con le istituzioni impegnate nella gestione del mare” – afferma il presidente del Cnr Massimo Inguscio,. “La ricerca in aree marine e oceaniche ha assunto, a livello mondiale, un ruolo strategico nell’economia sostenibile, cosi come nel contribuire a portare avanti gli impegni inderogabili presi, come nazioni e cittadini, con gli Accordi di Parigi nel 2015 per la tutela e salvezza  del mare, dell’ambiente e per la salute e futuro dell’uomo. Di questi argomenti si sta parlando proprio in questi giorni all’Assemblea annuale delle Nazioni Unite a New York”.

“In questo contesto globale, la salute del mare e gli investimenti in ricerca marina nell’area del Mediterraneo sono fondamentali. Il Mediterraneo è diventato un luogo di crisi, di conflitto, di tragedie, a causa di scenari macroeconomici condizionati anche dai disastri determinati dai cambiamenti climatici in atto, da condizioni geopolitiche molto problematiche, da migrazioni forzate. L’economia del mare, la ‘crescita blu’ in tutte le sue forme e manifestazioni, è una delle risposte possibili per creare, attraverso la diplomazia scientifica e gli investimenti nei ricercatori, pace, inclusione e la partecipazione attiva di tutti i paesi e popoli del Mediterraneo alla ricerca, allo sviluppo occupazionale ed economico sostenibile dell’area. In questo contesto l’Italia può e deve giocare un ruolo fondamentale, inclusa la possibilità di utilizzare l’economia del mare per dare respiro e prospettiva al proprio sistema socio-economico. Basti pensare che il Mediterraneo, con 400 siti Unesco, è il secondo mercato più grande al mondo per le navi da crociera, ospita circa 450 tra porti e terminal, le sue coste sono popolate da almeno 300 milioni di persone nella stagione turistica e ha istituito oltre 230 aree marine protette. Tra i grandi progetti internazionali vale la pena citare Bluemed. Bluemed - Reasearch and Innovation Initiative for Blue Growth and Jobs in the Mediterranean Area -  è un progetto di ricerca coordinato dall'Italia attraverso il Consiglio nazionale delle ricerche e finanziato dalla Ue nell'ambito del programma Horizon 2020. Bluemed vede il coinvolgimento di 11 partner internazionali e svolge un'azione di supporto all'iniziativa politica riguardante lavoro e sviluppo nel Mediterraneo individuata a livello nazionale tra le priorità del Programma nazionale per la ricerca (Pnr).  L'Italia coordina attraverso il Cnr molti progetti scientifici europei che hanno a che fare con la scienza del Mediterraneo, sui cambiamenti climatici, l'economia, i trasporti, l'acqua. Per gli studi sul mare il Cnr ha circa 500 ricercatori coinvolti alcuni dei quali fanno ricerca presso la Base Dirigibile Italia del Cnr al Polo Nord. Tra le nuove iniziative legate alla ricerche marine si sta lavorando a un progetto di dottorato di ricerca sulla Blu Economy e il Cnr sarà il partner strategico scientifico dell'Italia all'Esposizione Universale di Dubai 2020 dove verranno presentati anche progetti sulle tecnologie innovative a supporto della 'crescita blu' per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo.

Per informazioni:
Presidenza Cnr
presidenza@cnr.it

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