Intervento del Presidente

Il Cnr tra le 200 migliori istituzioni di ricerca secondo la classifica della rivista 'Nature'

27/11/2017

La rivista Nature ha stilato la classifica delle 200 migliori Istituzioni mondiali di ricerca. Tra queste figura, come unica realtà italiana, il Consiglio nazionale delle ricerche.

In merito alla notizia è intervenuto il presidente del Cnr, Massimo Inguscio:

“Valutare come l'avanzamento della conoscenza scientifica possa produrre benefici economici e sociali è una priorità essenziale per orientare le scelte dei governi in tema di finanziamento della ricerca. La rivista Nature, considerata dalla Comunità scientifica internazionale quella in assoluto di maggiore importanza e prestigio, dedica molta attenzione a questo aspetto, dotandosi di una metodologia che fornisce, anno per anno, informazioni comparative sulla performance delle Istituzioni di ricerca sparse nel mondo. Da quest'anno, viene esplicitamente valutato l'impatto della ricerca scientifica sulla capacità di produrre innovazione tecnologica. È così che il Consiglio nazionale delle ricerche risulta presente nella top-200 delle migliori Istituzioni mondiali di ricerca, unica realtà italiana che è riuscita a conquistare una posizione di rilievo in questa speciale e prestigiosissima classifica, accanto a colossi come il Max Planck in Germania o il Massachusetts Institute of Technology negli Stati Uniti. La metodologia sviluppata dalla rivista Nature ha permesso, in particolare, di esaminare la connessione tra la ricerca di altissima qualità con la nascita e la commercializzazione di nuovi prodotti e servizi. L'analisi si basa sui riferimenti che gli autori di brevetti nel mondo fanno ai lavori scientifici pubblicati dalle diverse Istituzioni di ricerca. È un gran risultato per il Cnr che dimostra come l'Ente sia capace di generare conoscenza scientifica che, in molti casi, si traduce in nuovi prodotti con un alto contenuto di innovazione tecnologica. Bisogna fare in modo che, ancor meglio, ad utilizzare questi risultati siano, prima di tutto, le Industrie del nostro Paese”.

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