15/11/2021
In un'intervista di Massimo Sideri al Corriere della Sera, la presidente Maria Chiara Carrozza prefigura il futuro dell'Ente e commenta la norma della Legge finanziaria per la riorganizzazione e il rilancio del Cnr in discussione in Parlamento.
«Dal Cnr - e di questo mi assumo la responsabilità - proviene una richiesta di aiuto per garantire la sostenibilità nel lungo termine del più grande ente di ricerca in Italia. Ed è in relazione a questa richiesta che il governo mi ha comunicato di avere introdotto un articolo ad hoc nella finanziaria per disporre un rifinanziamento del Cnr che parte da 60 milioni nel 2022 e può diventare 80 milioni. Il Pnrr può fare del Cnr un ente moderno e il mio obiettivo è garantire ai ricercatori la libertà che oggi non è garantita».
Non sarà, dichiara, un commissariamento: i fondi saranno disponibili «a fronte di un piano di riorganizzazione e rilancio che deve essere presentato dal Cnr per il mio tramite, ma che sarà sottoposto a una valutazione di un supervisory board. Lo dovrà valutare. Tutto dipende dalla composizione del board e da chi saranno i cinque esperti».
Il Consiglio nazionale delle Ricerche, prosegue, «è un patrimonio per il Paese, anzi non si parla abbastanza del bello del Cnr e della bravura dei suoi ricercatori. Il Cnr che sogno è un Ente che mette a disposizione i dati che raccoglie con un'agenda digitale, in un'ottica di scienza aperta. Ma va portato nel XXI° secolo con il passaggio a un bilancio patrimoniale e l'uso del digitale per misurare le performance e valutare la gestione dei costi in maniera più trasparente. L'impostazione amministrativa risale a molti decenni fa», conclude Carrozza.
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