Comunicato stampa

Il Cnr a Roma per le scienze umane e naturali

22/04/2005

Il vicepresidente del Consiglio nazionale delle ricerche, prof. Roberto de Mattei, in occasione del Premio "Cultori di Roma" assegnato oggi in Campidoglio è intervenuto sul ruolo che l’ente svolge nella ricerca sul passato di Roma e nella costruzione del futuro della città. Solo nella provincia capitolina, infatti, il Cnr è presente con decine tra Istituti e Sezioni e oltre duemila tra dipendenti e contrattisti. Un impegno che va dalle operazioni svolte presso vari dipartimenti delle Università "La Sapienza" e Tor Vergata, in particolare nei settori delle Scienze Biochimiche, di Storiche, Filosofiche e Filologiche, di Statistica, Probabilità e Statistica Applicata, a due Poli Tecnologici competitivi a livello europeo come l’Area di Ricerca di Montelibretti, in Via Salaria, e quella di Tor Vergata, in Via del Fosso del Cavaliere. Per non parlare del recentemente inaugurato Centro Europeo per la Ricerca sul cervello di Prato Smeraldo e, allargandoci all’area metropolitana, del Campus scientifico internazionale "Adriano Buzzati-Traverso" di Monterotondo e del Polo di Montelibretti, un’area di ricerca orientata nelle tematiche ambientali, dei beni culturali, agroalimentari, di innovazione tecnologica, di biologia agroforestale, biotecnologia e della salute.

"Da ricordare poi" ha ricordato il prof. De Mattei, "come il Cnr si impegni, attraverso l’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali, nel collegamento di due ambiti apparentemente distanti come l’archeologia e la realtà virtuale. Il Virtual Heritage Lab, diretto da Maurizio Forte, ha realizzato delle piattaforme per visitare con un paio di occhialini stereoscopici e un joystick la Cappella degli Scrovegni a Padova e compiere una suggestiva passeggiata, con un salto nel passato, nell’Appia Antica".

"Due nuovi dipartimenti del Cnr, identità culturale e patrimonio culturale" ha poi proseguito il vicepresidente del Cnr, "sono impegnati su questa linea che mira a ricomporre la frattura tra passato e futuro. Parlando di Roma, io credo che occorre resistere alle tentazioni opposte del passatismo e del futurismo. Roma si situa in una dimensione meta-temporale che fa della sua universalità la sua identità. Lo dico pensando ad esempio ad una sfida come quella dell’immigrazione. Lo spettro della ingovernabilità si agita sul futuro delle metropoli moderne. L’era della globalizzazione è d’altra parte l’era della frammentazione e della conflittualità. Ebbene, l’antidoto a questo relativismo conflittuale è il recupero della universalità dei valori e dei diritti sulla rinascita di uno jus gentium che non può che fondarsi su un diritto condiviso. Roma sarà una città multietnica, lo è già stata, ma multietnica non significa pluriculturale. Solo una identità forte può sopportare i problemi della società multiculturale".

Intervenendo all’inaugurazione del seminario "Da Roma alla Terza Roma", presso il Campidoglio il prof. de Mattei, ha poi ricordato come "soltanto col Cristianesimo, che attribuisce all’uomo la effettiva ‘libertà’ di scegliere il suo ultimo fine, e quindi la piena responsabilità delle sue azioni, che si deve la compiuta elaborazione del concetto di persona".

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