Comunicato stampa

Soddisfazione del presidente del Cnr per il nuovo contratto della ricerca

03/12/2005

Sono oltre 8 mila i dipendenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche interessati al rinnovo del contratto di lavoro per la ricerca. L'ipotesi di contratto, firmata la notte scorsa, prevede aumenti retributivi e nuove norme a favore della carriera e del riconoscimento delle responsabilità assolte e dei risultati conseguiti

Soddisfazione del Presidente del CNR, il più grande ente di ricerca in Italia, alla notizia della firma la scorsa notte, all'Aran, dell'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di lavoro del personale del comparto ricerca che, per il solo CNR, riguarda oltre 8 mila dipendenti (a fronte dei circa 20 mila dell'intero comparto). L'accordo copre il quadriennio 2002-2005 e i due bienni economici 2002-2003 e 2004-2005.

Le maggiori novità riguardano, per ricercatori e tecnologi, le progressioni professionali basate su selezioni concorsuali di merito e il riconoscimento del ruolo svolto dal lavoro a tempo determinato, in linea con gli accordi e gli indirizzi governativi. In particolare, viene rafforzata ed estesa la portata di norme già adottate al CNR. Con particolare riferimento alla disciplina dei contratti a tempo determinato si prevede di estendere la possibilità di trasformarli in assunzioni a tempo indeterminato a tutto il comparto, quando sussistano condizioni predefinite: in pratica, quando il ricercatore o tecnologo a tempo determinato abbia superato un concorso pubblico, analogo per procedura a quello necessario per l'assunzione a tempo indeterminato .

"Oltre alla soddisfazione per la conclusione di una trattativa particolarmente lunga e complessa", commenta il presidente del Cnr, Fabio Pistella, "va sottolineato il ruolo decisivo svolto dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, insieme con il Ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini nell'imprimere una accelerazione alla trattativa. Il contratto rappresenta uno dei momenti di attuazione sia del Programma nazionale della Ricerca, sia, nella dimensione del CNR, del Piano Triennale 2005-2007. Entrambi i documenti, basati su elementi innovativi caratterizzanti il rapporto fra mondo esterno e ricerca scientifica, vedono infatti in quest'ultima uno strumento per creare 'valore nel Paese', capace di favorire una maggior competitività, una più forte coesione sociale e un migliore sviluppo sostenibile".

Soffermandosi ancora sui contenuti dell'ipotesi di CCNL, il Presidente del CNR esprime un forte apprezzamento riguardo ai meccanismi che consentono una carriera selettiva e il riconoscimento di responsabilità e risultati, con la sottolineatura che "in tal modo si affida agli Enti di ricerca la possibilità di assicurare prospettive adeguate in termini di progressione professionale ed economica. Anche questo aspetto è in piena aderenza con le nuove politiche per la ricerca, adottate dal Ministro Letizia Moratti, volte sia allo sviluppo e alla valorizzazione dei ricercatori e delle loro carriere, sia alla valorizzazione dei risultati scientifici prodotti. Il contratto è coerente con i principi alla base della Carta Europea dei Ricercatori e del Codice di comportamento dei datori di lavoro, documenti emessi come raccomandazione dall'Unione Europea, che il CNR, primo ente di ricerca in Italia, ha adottato, creando le condizioni per rafforzare la capacità di attrarre i ricercatori e potenziare la loro partecipazione".

Roma, 3 dicembre 2005

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