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Transizioni non solo Ecologiche: il Cammino LTER dal Mar Piccolo di Taranto ad Acquatina di Lecce

24/10/2023

Il gruppo dei ciclisti formato dai ricercatori e dalle ricercatrici LTER, dalle guide, e da partecipanti esterni si ferma per una pausa poco prima di arrivare ad Acquatina, Lecce. Foto di Antonio Bergamino.
Il gruppo dei ciclisti formato dai ricercatori e dalle ricercatrici LTER, dalle guide, e da partecipanti esterni si ferma per una pausa poco prima di arrivare ad Acquatina, Lecce. Foto di Antonio Bergamino.

Il secondo Cammino del 2023 della Rete LTER- Long Term Ecological Research si è svolto dal 15 al 18 Ottobre in Puglia. Un percorso in bicicletta per collegare i siti di ricerca del Mar Piccolo di Taranto e di Acquatina di Lecce, con due tappe intermedie a Oria e a Torchiarolo, entrambe in provincia di Brindisi. Il Cammino si intitolava "Transizioni Ecologiche", ispirandosi ai due siti di ricerca del Mar Piccolo e di Acquatina che sono due ambienti di transizione in cui si mescolano acque dolci e salate. Da questa riflessione, il tema delle transizioni si è ampliato, grazie anche all'incontro con persone e realtà del territorio, assumendo connotati personali, sociali, ambientali, generazionali ed economici.

Il Cammino è iniziato la sera del 15 ottobre presso il Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei KETOS, a Taranto: KETOS collabora con l’Istituto sperimentale Talassografico di Taranto e nasce per studiare, valorizzare e far conoscere la biodiversità marina di Taranto.
Qui, le ricercatrici del Consiglio Nazionale delle Ricerche Alba L’Astorina, Carmela Caroppo e Antonella Petrocelli hanno presentato la Rete LTER Italia e i due siti del Mar Piccolo e di Acquatina. La raccolta di dati ecologici a lungo termine ha permesso di guardare il passato, comprendere le ragioni dei cambiamenti avvenuti e progettare consapevolmente il futuro, una necessità oggi più urgente che mai. È stato introdotto il tema della transizione verso la sostenibilità, rafforzata dall'intervento di Mattia Giorno, assessore all’Urbanistica, alle Infrastrutture strategiche e alla Mobilità del comune di Taranto, che ha condiviso i progetti per una città sostenibile dal punto di vista dei trasporti e non solo.

Nella mattina del 16 ottobre il Convento dei Battendieri è stato luogo di ritrovo, a pochi passi dal Mar Piccolo, per parlare nuovamente di ricerca ecologica, ma anche per incontrare il presidente del WWF di Taranto Giovanni de Vincentiis e la professoressa Enza Tomaselli, che ci hanno fatto scoprire le caratteristiche botaniche e geologiche del territorio. Da qui i ciclisti sono partiti alla volta di Oria, mentre gli altri partecipanti hanno avuto il tempo di percorrere la Via Mellifera che si snoda all'interno dell'Oasi del Convento dei Battendieri.

I due gruppi si sono ritrovati nel pomeriggio a Oria, in provincia di Brindisi, all'azienda agricola "L'Onda Fertile" gestita da Mattia e dalla sua famiglia per toccare con mano l'agricoltura rigenerativa. L'agricoltura rigenerativa è una pratica di gestione agricola che considera in modo olistico il territorio, tenendo conto del benessere generale del suolo, e dell'interazione tra tutti gli elementi dell'ambiente. La famiglia che vive a "L'Onda Fertile" non attua solo una transizione verso un'agricoltura più a misura d'uomo che tiene conto delle risorse del pianeta, ma ha anche attraversato una transizione personale che li ha visti trasferirsi dal Veneto in Puglia, all'inizio vivendo in una roulotte in attesa di sistemare il piccolo edificio presente sulla proprietà. Mattia ha raccontato delle altre transizioni in atto, di tipo sociale stavolta. La sua azienda agricola vuole essere un punto di ritrovo per la comunità che abita il territorio, organizzando incontri sull'agricoltura rigenerativa, mercatini periodici, e a attività didattiche per le scuole.

Il 17 ottobre il luogo di ritrovo è stato la Masseria Piutri, a Torchiarolo, passando attraverso la devastazione degli uliveti causata dal batterio Xylella fastidiosa. La Masseria Piutri è un luogo particolare, un agriturismo che sorge sopra le rovine di una domus romana, caratterizzato dall'accoglienza e dall'autenticità della signora Francesca e di Angela. In questa cornice un po' fuori dal tempo, dove si mescolano passato e presente si è svolto il primo evento della giornata. Una tavola rotonda durante la quale insieme agli abitanti del luogo abbiamo ripercorso la storia dell'agricoltura in Italia negli ultimi cinquant'anni, analizzando i problemi e le responsabilità della ricerca e della scienza, ascoltando le voci di chi voleva un futuro lontano dai campi per i propri figli, ma anche il desiderio di molti giovani di tornare a occuparsi di terra e produzione primaria con un nuovo atteggiamento e nuove conoscenze, come ha fatto Mattia.

Nel pomeriggio si è continuato a parlare di progetti e idee per uno sviluppo sostenibile del territorio insieme a Roberto Guido, affrontando il tema del turismo lento, in questo caso il cicloturismo, e del caso della Ciclovia dell'Acquedotto Pugliese. 

L’ultimo giorno del Cammino, il 18 ottobre le attività al sito LTER di Acquatina, in provincia di Lecce, sono iniziate presto. Davanti a una platea costituita prevalentemente da alunne a alunni delle scuole primarie e dai loro insegnanti, Alessandra Pugnetti, ricercatrice del Cnr, ha raccontato cos'è la Rete LTER spiegando l'importanza delle ricerche ecologiche a lungo termine. A parlare in dettaglio del sito di Acquatina ci ha pensato il responsabile del centro di ricerca stesso, Maurizio Pinna dell'Università del Salento.

Le attività sono poi entrate nel vivo con gli interventi di Ilaria Rosati, ricercatrice del Cnr-Iret, e di Lucia Fanini dell'Università del Salento che hanno raccontato ai bambini e alle bambine cos'è la biodiversità, perché bisogna studiarla e proteggerla e come mai gli ambienti di transizione come quello di Acquatina sono così importanti per l'ecologia e la conservazione. Dopo questo breve intervento, le ricercatrici hanno dato il via alle attività preparate per le classi: una caccia al tesoro e un bioblitz.

Al loro arrivo ad Acquatina nella tarda mattinata, i ciclisti hanno trovato i bambini e le bambine ancora impegnati in questo grande gioco, armati di quaderni per appunti e tablet per l'identificazione di piante e animali. Vederli correre avanti e indietro pieni di entusiasmo ha acceso una luce di speranza per il futuro. Perché transizione è anche questo, il passaggio di conoscenze da una generazione all’altra, insieme alla responsabilità di proteggere, preservare e trasmettere a propria volta la biodiversità di un territorio che ha sofferto e soffre tutt’ora ma che ha in sé il germe del cambiamento, della transizione verso un futuro più sostenibile.

Il Cammino Transizioni Ecologiche è stato organizzato nell'ambito della Rete LTER Italia dai ricercatori e dalle ricercatrici del Cnr-Iret e Cnr-Irsa, con il patrocino dell'Università del Salento, di LifeWatch Italy, Comune di Taranto, Taranto Capitale di Mare, Provincia di Taranto, e WWF Taranto.

L'iniziativa rientra tra gli obiettivi del National Biodiversity Future Center di conservare, ripristinare, monitorare e valorizzare la biodiversità italiana e mediterranea.

Le foto qui allegate sono una gentile concessione del fotografo Antonio Bergamino.

Per informazioni:
Nicola Vuolo
Cnr-Ibe
nicola.vuolo@ibe.cnr.it

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