Comunicato stampa

INFARTO: ARRIVA UNA NUOVA TECNICA "AMICA" PER UNA DIAGNOSI SICURA NEL PRONTO SOCCORSO

31/07/2001

COMUNICATO N. 82/2001

INFARTO: ARRIVA UNA NUOVA TECNICA "AMICA" PER UNA DIAGNOSI SICURA NEL PRONTO SOCCORSO

 

Grazie alla scintigrafia miocardica perfusionale, una nuova tecnica diagnostica della medicina nucleare, è possibile accertare o escludere con elevata precisione la presenza di ischemie o infarti miocardici acuti già in fase di primo soccorso. Una metodica poco invasiva che permette di aumentare la precisione della diagnosi e ridurre i ricoveri ospedalieri, con effetti molto positivi sulla spesa sanitaria. Lo ha annunciato Marco Salvatore, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, illustrando il Congresso Annuale dell'Associazione Europea di Medicina Nucleare, in programma a Napoli dal 25 al 29 agosto 2001

 

 

Al primo accenno di dolore acuto al torace il pensiero va immediatamente al cuore e soprattutto al modo di raggiungere al più presto un ospedale per ricevere tutta l'assistenza del caso. E qui, in genere, grazie alla capacità dei medici di pronto soccorso e all'ausilio offerto dai moderni mezzi diagnostici si ottengono effettivamente le cure più urgenti. Capita tuttavia in molti casi che, per le più svariate ragioni, la diagnosi di primo soccorso si riveli non del tutto certa o addirittura sbagliata.

Partendo da questa esperienza gli esperti di medicina nucleare hanno elaborato una nuova tecnica, la scintigrafia miocardica perfusionale, che permette di accertare o escludere la presenza di una ischemia o di un infarto acuto del miocardio proprio in fase di pronto soccorso, riducendo così notevolmente i casi di ricovero e, conseguentemente, i costi a carico delle aziende ospedaliere.

La scintigrafia miocardica - come ha spiegato il prof. Marco Salvatore, membro del Consiglio Direttivo del CNR e Presidente della Associazione Italiana di Medicina Nucleare durante la presentazione del Congresso Annuale dell'Associazione Europea di Medicina Nucleare, in programma a Napoli dal 25 al 29 agosto 2001 - è una procedura non invasiva che consente di valutare con elevata precisione la perfusione del muscolo cardiaco: attraverso l'iniezione in una vena periferica di una sostanza radioattiva (radiofarmaco) che si distribuisce nel tessuto miocardico in rapporto diretto al flusso ematico, è possibile evidenziare se vi sono regioni miocardiche che ricevono poco sangue (ipoperfuse) o non ne ricevono affatto. E ciò al momento stesso dell'accettazione in un reparto di pronto soccorso, mentre cioè il paziente lamenta ancora il dolore toracico, consentendo al medico di eseguire tutte le procedure diagnostiche e terapeutiche finalizzate a specificare la diagnosi e stabilizzare le condizioni cliniche. Tra l'altro in caso di esame negativo (cioè di esame che non dimostri regioni miocardiche ipoperfuse) il grado di certezza di assenza di infarto miocardico è quasi pari al 100%.

E' chiaro quindi che la scintigrafia miocardica perfusionale permette di ottenere risultati di gran lunga superiori a quelli conseguibili con le metodiche tradizionali, inclusa la più invasiva di queste: la coronarografia.

 

 

Napoli, 31 luglio 2001

 

 

 



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