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Quale impatto sull'innovazione regionale può generare una svolta protezionistica degli USA

28/11/2024

Di fronte a una probabile svolta protezionistica negli Stati Uniti con la presidenza Trump, emergono preoccupazioni e riflessioni sulle reti di innovazione economica tra le principali aree urbane e regioni nel mondo. Due studi comparativi a cura dell'Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ircres) hanno analizzato le dinamiche delle reti di innovazione interurbane in Cina e in Europa, rivelando similitudini e differenze che potrebbero avere un impatto significativo per l’economia globale, specialmente nell'attuale contesto di instabilità.

Il caso cinese: reti endogene e persistenza delle collaborazioni

La ricerca condotta in Cina esplora i driver strutturali delle reti di innovazione tra città utilizzando dati sulle collaborazioni nei brevetti, considerati uno dei principali indicatori di innovazione tecnologica. Tre meccanismi principali emergono come determinanti:

Preferenza di attaccamento: le città con un elevato numero di brevetti attirano ulteriori collaborazioni, rafforzando la loro centralità nella rete di innovazione.

Transitività: le città formano gruppi locali strettamente collegati, creando poli regionali di innovazione.

Memoria del Link: le collaborazioni tendono a persistere nel tempo, stabilizzando la struttura della rete e favorendo uno scambio continuo di conoscenze.

Tuttavia, la distanza geografica e tecnologica continua a influenzare significativamente la probabilità di collaborazione. Questo suggerisce che la politica regionale cinese dovrebbe concentrarsi sull’inclusione delle regioni meno connesse, allineando le strategie locali con quelle regionali e nazionali per promuovere una maggiore centralità nelle reti di innovazione.

 

Il caso europeo: inclusività e ruolo delle regioni metropolitane

In Europa, la rete di innovazione è diventata più integrata nel tempo, con le regioni metropolitane che giocano un ruolo cruciale. Lo studio evidenzia alcuni aspetti chiave:

Rete integrata: le regioni metropolitane fungono da nodi centrali nella rete europea, dimostrando anche una tendenza all'inclusività attraverso collaborazioni con regioni meno avanzate. Dinamismo delle regioni orientali: le regioni dell’Europa orientale hanno una maggiore propensione a creare nuove reti di innovazione, sia con altre regioni orientali che con quelle occidentali. La politica di coesione dell'UE e i fondi per la ricerca, come Horizon 2020, hanno contribuito a ridurre le disparità regionali, supportando lo sviluppo tecnologico nelle aree meno avanzate e promuovendo collaborazioni inclusive.

  

Confronto e implicazioni globali

Entrambi gli studi sottolineano l’importanza di fattori endogeni ed esogeni nella creazione di reti di innovazione. Tuttavia, mentre la Cina privilegia la centralità delle città già ben connesse, l’Europa adotta un approccio più inclusivo, facilitando l’integrazione delle regioni periferiche attraverso le metropoli. Nel contesto di una politica protezionistica americana, queste differenze potrebbero diventare strategiche: la Cina potrebbe trovarsi a dover colmare il gap tra centri urbani e periferie per mantenere una rete di innovazione stabile, mentre l’Europa potrebbe fare leva sul suo modello inclusivo per rafforzare la cooperazione interregionale. Questi risultati offrono spunti per le politiche regionali future: in Cina è cruciale investire in infrastrutture che riducano la distanza geografica e tecnologica, mentre in Europa sarà fondamentale continuare a sostenere la cooperazione tra regioni.

 

 

Structural Dynamics of Inter-city Innovation Networks in China: A Perspective From TERGM: https://link.springer.com/article/10.1007/s11067-024-09634-2

 

 

 

 

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