Nota stampa

Mitigazione dei georischi marini per uno sviluppo sicuro e sostenibile delle economie blu

27/09/2021

Un momento della presentazione dell'Atlante
Un momento della presentazione dell'Atlante

Il Progetto MaGIC (Marine Geohazards along the Italian Coasts) ha visto tutta la comunità scientifica nazionale che lavora nel campo della geologia marina -tre Istituti del Consiglio nazionale delle ricerche che è anche coordinatore del progetto, sette università e l’Istituto OGS- collaborare per il rilevamento, l’interpretazione e la rappresentazione cartografica dei lineamenti di pericolosità dei mari italiani: frane, faglie attive, strutture vulcaniche, canyon, zone con fuoriuscita di gas, zone con dune che migrano sui fondali ecc. Il progetto è finanziato dal Dipartimento della protezione civile con 5.25M€.

Questi lineamenti sono estremamente importanti per le comunità costiere e le infrastrutture marine, in un Paese con un elevato utilizzo delle coste per gli insediamenti, le infrastrutture di comunicazione e l’industria (prima tra tutte il turismo) come l’Italia. La ricostruzione di eventi di frana/maremoto come quelli di Gioia Tauro’77, Nizza’79, Stromboli’02, di rottura di cavi e condotte ad opera di flussi gravitativi ed eruzioni vulcaniche, l’individuazione di faglie attive responsabili di grandi maremoti nel passato storico (Messina 1908, Calabria meridionale 1783, Sicilia orientale 1693, Puglia 1627), sono strumenti indispensabili per la definizione del rischio.

Oltre alle importanti ricadute per la Protezione civile, il lavoro svolto costituisce una cartografia conoscitiva di base utile per qualsiasi operazione di gestione delle coste e del territorio sommerso, anche in chiave di energia blu, sia per le attuali tecnologie (ad es. wind farm) sia per quelle che si verranno mano sempre più sviluppando in un prossimo futuro (energia da onde e correnti, risorse alimentari, risorse minerarie). È un progetto di grande respiro, che ha destato forte interesse in campo internazionale essendo l’unico o comunque il più avanzato nel suo genere.

L’Atlante dei lineamenti di pericolosità geologica dei fondali marini italiani costituisce il principale risultato del progetto Magic e ha comportato l’acquisizione e l’interpretazione di una grande quantità di dati nei mari Ligure, Tirreno centro meridionale, Jonio ed Adriatico meridionale, producendo 72 carte in scala 1:50.000 (ridotte nella versione cartacea dell’Atlante a circa 1:150.000). Nell’Atlante i fogli e i gruppi di fogli sono accompagnati da un testo descrittivo che ne evidenzia i tratti salienti.

Oltre all’utilizzo diretto per fini di protezione civile, il progetto ha l’ambizione di sensibilizzare le autorità pubbliche incaricate della gestione dell’ambiente costiero sui rischi geologici presenti sotto il livello del mare. La sua diffusione può essere uno strumento utile per trasferire le conoscenze raggiunte dalla comunità scientifica agli amministratori del territorio, in un Paese con una così grande estensione e un intenso uso delle coste. Per questo motivo l’Atlante verrà stampato in oltre mille copie e distribuito ad Enti Locali (Regioni, Autorità Di Bacino, Provincie e Comuni Costieri), Capitanerie di Porto ed Aree Marine Protette. Il lancio del volume rappresenterà un’occasione importante di inclusione dei georischi marini tra le pericolosità geologiche nella gestione del territorio.

Il progetto Magic e l’Atlante sono stati presentati oggi alla Camera dei Deputati alla presenza di rappresentanti delle istituzioni coinvolte e potenzialmente interessate. Queste le dichiarazioni rilasciate: 

Francesco Latino Chiocci, responsabile scientifico del progetto Magic, ricercatore associato Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igag) e professore ordinario Dipartimento scienze della terra Università La Sapienza di Roma: "Il progetto Magic è stato un grande successo da diversi punti di vista: da una parte ha visto l’intera comunità dei geologi marini nelle università e negli enti di ricerca collaborare fattivamente indipendentemente dall’appartenenza all’una o all’altra istituzione, dall’altra ha dimostrato la capacità della ricerca scientifica di generare prodotti applicativi essenziali per la sicurezza delle coste e delle infrastrutture marine, ultimo ma non meno importante ha prodotto una generazione di nuovi ricercatori abituati al confronto e alla collaborazione su tematiche di geologia marina, generazione necessaria per affrontare le sfide che lo sviluppo dell’economia blu ci porrà in un prossimo futuro”.

Fabio Trincardi, direttore Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Dstta): “La nostra società sottovaluta i rischi geologici marini, ai quali sono sottoposte molte aree costiere e infrastrutture offshore, per tre ragioni: essi dipendono dall’attività di strutture geologiche che il pubblico e i decisori non vedono e che gli scienziati mappano con metodi geofisici indiretti e faticano a spiegare al pubblico; eventi estremi sono fortunatamente poco ricorrenti e tra un evento e l’altro tendiamo a dimenticarcene; la visione regionalistica della politica porta a considerare il mare come “di nessuno”. Il progetto MAGIC - che il Cnr ha fortemente cofinanziato con le proprie navi oceanografiche - ha invertito questa tendenza, cartografando con criteri omogenei tutti i fondali marini italiani e individuando le strutture più pericolose: il vulcano Marsili, il più grande d’Europa che si innalza per 3000 m dal fondo del Tirreno, lo Stretto di Messina dove si sono registrati alcuni tra i terremoti più forti dell’intero Mediterraneo, sistemi di faglie attive e frane sottomarine in numerosi settori dell’offshore italiano. È necessario ora tenerne conto nella pianificazione dello spazio marittimo ed evitare che futuri eventi estremi come frane sottomarine, eruzioni vulcaniche subacquee e terremoti ci trovino impreparati e colpiscano vite umane e ed economia blu - che comprende il turismo costiero e offshore, le infrastrutture portuali, il traffico marittimo, la produzione di energia, le connessioni subacquee per il trasporto di informazioni e idrocarburi attraverso i fondali marini e l’estrazione di risorse biologiche e abiotiche dal mare”.

Alessia Rotta, presidente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati: "L’ambiente marino è sicuramente la parte meno conosciuta del territorio nazionale ma anche quella in cui nei decenni a venire si avrà un aumento consistente delle attività antropiche. Già oggi il 99% dei dati internet passa attraverso cavi sottomarini e in un prossimo futuro impianti per energia rinnovabile saranno ubicati sui fondali, per non parlare delle risorse alimentari e minerarie che sempre di più verranno cercate nei fondali per l’esaurimento di quelle più facilmente accessibili nelle terre emerse. Per altro l’ambiente marino profondo è particolarmente fragile in quanto poco conosciuto nelle sue reti ecosistemiche e caratterizzato da processi fisici e biologici molto lenti che rendono difficile recuperare eventuali impatti. Quindi un progetto come Magic che definisce i rischi geologici nel territorio sommerso è di fondamentale importanza per garantire uno sviluppo sicuro e sostenibile delle diverse attività che vanno sotto il nome di economia blu, una delle prospettive di sviluppo che anche l’Europa ci prospetta. Da non sottovalutare anche come la conoscenza della struttura geologica dei fondali marini condizioni anche la presenza degli habitat e permetterà anche di approfondire studi di tipo ambientale. L’unica nota dolente su cui comunque questa presentazione vuole richiamare l’attenzione, è che oggi un progetto come Magic non sarebbe più possibile perché gli enti di ricerca hanno perduto per diversi motivi le navi da ricerca, rendendo il Paese estremamente carente nel settore strategico delle scienze del mare, situazione assolutamente anomala rispetto a tutte le altre nazioni economicamente sviluppate”.

Fausto Ferraccioli, direttore della Sezione di Geofisica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS): "L'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale - OGS ha contribuito a realizzare delle nuove mappe del fondo mare che presentano informazioni chiave per la comprensione dei processi geologici dei margini continentali ionici, in particolare quello calabrese e pugliese, grazie ai dati morfobatimetrici acquisiti con la nostra nave OGS Explora. In particolare, sono stati mappati in dettaglio canyon sottomarini, come quelli di Cirò Marina e di Squillace, e l'attività erosiva sottocosta".

Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione Civile: “Il supporto tecnico della Comunità Scientifica al Servizio Nazionale della Protezione Civile è fondamentale per le attività di previsione e prevenzione del rischio. Dopo anni di ricerca e analisi dei dati, il Progetto Magic e l’Atlante dei lineamenti di pericolosità geologica dei fondali marini italiani, consultabile anche sul nostro sito, offriranno una chiave di svolta nella definizione della pericolosità dei fondali dei nostri mari e nel conseguente miglioramento dell’attività di mitigazione del rischio”.

Per informazioni:
Francesco Latino Chiocci
CNR - Istituto di geologia ambientale e geoingegneria
francesco.chiocci@uniroma1.it

Ufficio stampa:
Emanuele Guerrini
Ufficio stampa Cnr
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