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Centritto, direttore Cnr-Ipsp, scrive a MicroMega per raccontare la battaglia contro la Xylella

13/01/2021

Riportamo la lettera che Mauro Centritto, direttore Cnr-Ipsp, ha scritto al  Magazine "MicroMega" per difendere la ricerca sin qui fatta sulla Xylella dai ricercatori del suo istituto e, in particolare da Donato Boscia, insignito di una menzione speciale nell'ambito del premio internazionale John Maddox, per aver studiato e fronteggiato l'epidemia. La lettera purtroppo non è stata pubblicata poiché la redazione di MicroMega, nel frattempo, ha interrotto le attività.

Di seguito il testo integrale:

"Gentile Direttore,

il premio internazionale John Maddox viene assegnato ogni anno a ricercatori che hanno dimostrato coraggio e integrità particolari nel difendere la scienza e il metodo scientifico contro l’opposizione e l’ostilità che abbiano incontrato nel Paese in cui operano. Quest’anno il premio è stato assegnato ad Anthony Fauci e a Salim Abdool Karim, consulenti sanitari nei governi degli Usa e del Sudafrica, per aver difeso la ricerca scientifica durante la pandemia di Covid-19. Al contempo, è stata conferita una menzione speciale al dott. Donato Boscia, ricercatore dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR, per aver studiato e fronteggiato l'epidemia di Xylella "nonostante procedimenti legali e campagne diffamatorie".

Il dott. Boscia, infatti - per aver scoperto nel 2013, insieme al compianto prof. Giovanni Paolo Martelli, la causa del disseccamento rapido degli olivi nel Salento ed essere da anni impegnato in prima linea nello studio del batterio Xylella fastidiosa - è stato sottoposto a un vero e proprio linciaggio morale e a vergognose campagne di delegittimazione, portate avanti da alcuni organi di stampa e rilanciate al Senato con la proposta di una commissione di indagine sulla “emersione e gestione dell’emergenza Xylella fastidiosa”. Tali campagne sono state indirettamente avallate anche da indagini della magistratura: a questo proposito è doveroso ricordare l’inchiesta della Procura di Lecce, di recente conclusasi con un decreto di archiviazione.

Purtroppo anche Micromega ha concesso più di una volta spazio a teorie cospirazioniste, che hanno trasformato il racconto di uno dei più grandi disastri ambientali del nostro Paese in un atto di accusa contro chi ha cercato con tutte le proprie forze di contrastarlo. Mi riferisco agli articoli di Petra Reski, che nell’agosto scorso ha risposto al mio articolo, con cui ne confutavo le teorie, chiedendo ragione al nostro gruppo di ricerca del Cnr di Leggi e Direttive emanate da organi quali il Ministero dell’Ambiente o di sentenze emesse dalla Commissione Europea: atti peraltro molto apprezzati dalla comunità scientifica ma dei quali non abbiamo alcuna responsabilità. Inoltre, per sostenere le proprie posizioni, la giornalista ha richiamato articoli di autori privi di specifica competenza nel settore della patologia vegetale e soprattutto non sottoposti al vaglio della verifica scientifica. Qual è il senso di citare quali fonti questa tipologia, anziché riferirsi alla letteratura scientifica internazionale?

Un discorso a parte meritano le citazioni dei lavori sulla presunta mancanza di rapporto di causalità fra disseccamento e Xylella fastidiosa. Il ritrovamento di Xylella nel 38,6% di piante con sintomi di disseccamento (cioè 2.078 su 5.378 piante) non è affatto una smentita di tale rapporto ma una conferma, se solo si confronta questo dato con il 2% di positività rilevato nella totalità delle circa 200 mila piante analizzate. Tale impropria interpretazione si basa su premesse errate, dovute all’ignoranza della procedura di monitoraggio regionale, la quale prevede il campionamento, anche in zone molto lontane dai focolai maturi di infezione, di ogni ulivo che presenti sintomi pur lievissimi di disseccamento, che può essere ovviamente causato da una molteplicità di agenti. Sarebbe come dire che l’epidemia Covid-19 in Italia non esiste, visto che la percentuale di positività è di circa il 10%. Oltre che improprie, le citazioni di tali lavori sono anche contraddittorie poiché, nonostante neghi il rapporto di causalità, la giornalista dà credito all'efficacia, peraltro molto dibattuta, di un prodotto che sarebbe capace di indurre una ripresa vegetativa in alberi malati proprio grazie alla riduzione della carica batterica.

Da parte mia, non posso che rinnovare, in particolare agli organi di informazione, l’invito a trattare questo e altri argomenti scientifici con la più rigorosa responsabilità, soprattutto in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. La battaglia contro un batterio che mette a rischio una specie che da millenni caratterizza l’ambiente mediterraneo non merita di essere ostacolata da campagne che minano su basi insussistenti la credibilità del lavoro di scienziati da anni impegnati in prima linea sul campo. Questo è il senso del premio Maddox conferito al dott. Boscia.
La saluto e la prego di accettare, assieme ai più sinceri auguri per le festività, la mia personale solidarietà al Suo giornale, cui auguro di superare con successo il momento di difficoltà che sta attraversando".

Per informazioni:
Mauro Centritto
CNR - Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante