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Eruzione di Stromboli, nessun pericolo per il volo

08/07/2019

Nei riquadri in alto due fasi della dispersione della nube prevista dal modello Hysplit della NOAA (h 23 UTC del 3 luglio e h 18 UTC del 4 luglio). In basso le tracce fino ad 8 km del sistema laser radar AliceNet di Messina nel corso delle due giornate
Nei riquadri in alto due fasi della dispersione della nube prevista dal modello Hysplit della NOAA (h 23 UTC del 3 luglio e h 18 UTC del 4 luglio). In basso le tracce fino ad 8 km del sistema laser radar AliceNet di Messina nel corso delle due giornate

Il pomeriggio del 3 luglio 2019 alle 16:45 (14.45 UTC) due forti eruzioni dello Stromboli hanno lanciato fino a 5-6 km di altitudine una colonna di ceneri, gas e lapilli. Modelli meteorologici ci dicono che la nube ha subito iniziato a disperdersi, prima verso nordovest, poi, a sera, la sua parte bassa e quella alta sono tornate verso la Sicilia. Il 4 luglio la nube era diffusa sulla Sicilia orientale, Calabria e Basilicata. Per chi vola questa è la fase più critica che segue un’eruzione: sapere quante e dove sono le polveri ed i gas vulcanici per evitarne la pericolosa ingestione nelle turbine. Dopo le eruzioni islandesi ed i blocchi degli aeroporti del 2010 gran parte dell’Europa si è attrezzata con una fitta rete di radar laser (ceilometers) a monitorare quota e densità delle polveri atmosferiche (vedi https://e-profile.eu/#/cm_profile).

L’Italia, contribuisce alla rete europea (gestita da Eumetnet) con una piccola rete di moderni sistemi radar laser automatici denominata AliceNet (www.alice-net.eu), promossa dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr e gestita da un consorzio di istituzioni di ricerca e agenzie ambientali regionali (Cnr-Isac e Arpa Valle d’Aosta in primis). Il sito siciliano di AliceNet posizionato a Messina, ha catturato le tracce di questa eruzione: il 3 luglio sera solo una sottile nube a 6 km, come previsto dal modello di dispersione, poi dalle prime ore del 4 luglio sbuffi sempre più evidenti tra i 500 metri ed i 4 km di quota, esattamente dove le simulazioni modellistiche del percorso della nube emessa dallo Stromboli ne prevedevano la presenza su Messina (cfr. figura). L’impatto sui valori di PM10, non sembra preoccupante: per il 4 luglio l’Arpa Sicilia riscontrava valori al suolo sotto il limite consentito. Per la nube vulcanica le stime AliceNet indicano un massimo di circa 100 µg/m3, nulla di preoccupante per il volo.

La figura (vedi anche espansione allegata) mostra nei riquadri in alto due fasi della dispersione della nube prevista dal modello Hysplit della NOAA (ore 23 UTC del 3 luglio e ore 18 UTC del 4 luglio). In basso le tracce fino ad 8 km del sistema laser radar AliceNet di Messina nel corso delle due giornate. I colori sopra il giallo rappresentano una presenza di particolato via via maggiore. I riquadri evidenziano le zone dove sia le osservazioni che il modello meteorologico indicano la presenza della nube.

Per informazioni:
Gian Paolo Gobbi
Cnr-Isac
Via Fosso del Cavaliere 100, 00133 Roma
g.gobbi@isac.cnr.it
0649934343
H. Diemoz, ARPA Valle d'Aosta
L. Di Liberto e F. Barnaba Cnr-Isac
M. Furnari, Cnr-Irbim

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