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Padova: rilevata la presenza di Rutenio radioattivo in atmosfera

13/10/2017

Nell’analisi di filtri di particolato atmosferico effettuata nei laboratori di radiochimica ambientale dell’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia (Icmate) del Cnr di Padova sono state rilevate tracce minime di un radionuclide artificiale: si tratta del Rutenio-106 (Ru-106), che ha un tempo di dimezzamento di circa 370 giorni. E’ noto l’utilizzo del Ru-106 principalmente in ambito medico in radioterapia: esistono quindi impianti di produzione di tale radionuclide a scopo sanitario, e il fatto che non siano stati rilevati altri radionuclidi tipici del fall-out radioattivo conseguente ad un incidente ad un impianto per la produzione di energia nucleare o a esplosioni di ordigni bellici permette di escludere tali tipologie di eventi.

Nell’analisi dei filtri di particolato atmosferico raccolto tra lunedì 2 ottobre e venerdì 6 ottobre è stata riscontrata tramite spettrometria gamma ad alta risoluzione una concentrazione media di Rutenio-106 (106Ru) pari a circa 12 ± 5 milliBq/m3; non sono stati riscontrati altri radionuclidi artificiali con attività significative. Livelli di concentrazione analoghi sono stati misurati nello stesso periodo dai laboratori delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed in alcuni Stati Europei. I valori di concentrazione in aria rilevati per il Rutenio-106 non destano alcuna preoccupazione sotto il profilo sanitario e ambientale, sono cioè privi di alcuna rilevanza radiologica. Sono in corso ulteriori indagini più approfondite per approfondire l’origine del fenomeno e la sua evoluzione.

Per informazioni:
Chiara Cantaluppi
Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l'energia - Cnr
chiara.cantaluppi@cnr.it
049/8295968