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Tecnologie di 'remote sensing' per difendere il patrimonio archeologico

07/09/2017

E' possibile difendere e contrastare da atti di vandalismo e scavo clandestino il patrimonio archeologico in quelle regioni del mondo dove la sorveglianza e il controllo è impedito dalla difficile accessibilità o da conflitti armati?

Una risposta a questa domanda è data dalle sempre più avanzate tecnologie di osservazione della terra da quelle satellitari a quelle aeree, incluso i droni, che consentono oggigiorno di acquisire dati e informazioni estremamente dettagliati a diversa scala spaziale e temporale.

Se tali tecnologie siano mature per un uso sistematico ed operativo in attività di monitoraggio del patrimonio archeologico -con particolare riferimento a scenari di guerra- è stato uno dei temi al centro di un workshop svolto il 1 settembre scorso a Limassol (Cipro). In esso è stato delineato  lo stato dell'arte delle tecnologie e delle scienze osservative in campo archeologico e sono stati presentati nuovi approcci al problema con applicazioni pratiche e tutorial relativi all'uso di metodi estrazione automatica e semiautomatica per la mappatura dei danni derivanti da atti vandalici e scavi clandestini legati al commercio illegale di opere d'arte.

Il workshop, con relative attività di training, è stato organizzato e coordinato da Rosa Lasaponara dell'Imaa-Cnr e Nicola Masini dell'Ibam-Cnr, nell’ambito delle attività del progetto ATHENA finanziato dal Programma H2020 Twinning e finalizzato alla creazione di un centro di eccellenza di 'Remote Sensing' per il patrimonio culturale a Cipro. Il progetto prevede la collaborazione della Cyprus University Technology e dell'Agenzia Spaziale Tedesca (DLR).

Per informazioni:
Rosa Lasaponara
Cnr - Istituto di metodologie per l'analisi ambientale
C.da Santa Loja, Zona Industriale, 85050 Tito Scalo (PZ)
rosa.lasaponara@imaa.cnr.it

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