News

Il Cnr coach scientifico del progetto M.A.R.E

06/07/2022

Il progetto M.A.R.E. del Cnr
Il progetto M.A.R.E. del Cnr

Il Cnr è coach scientifico del progetto "Marine Adventure Research and Education" (M.A.R.E.), che ha il duplice obiettivo di raccogliere dati scientifici relativi al Mar Mediterraneo e sensibilizzare la società sulla necessità di conoscere meglio i mari per proteggerli. A dar vita al progetto, una partnership scientifica che vede riuniti One Ocean Foundation (OOF), il Circolo Velico Caprera per la parte logistica, la Marina Militare Italiana per la parte istituzionale, oltre a sponsor privati tra cui aziende del calibro di Yamamay, Sorgenia, Polaroid e Synergie.

Fino al 23 luglio è in corso la spedizione scientifica del progetto, che toccherà 23 aree marine protette tra Sardegna, Sicilia e coste tirreniche a bordo del catamarano ONE: 1500 le miglia di navigazione previste, che vedono alternarsi a bordo studiosi e divulgatori tra cui, per il Cnr, Sandro Carniel (dirigente di ricerca presso il Cnr-Isp e direttore della divisione di ricerca del centro CMRE-NATO), e Alessandro Benedetti (ricercatore presso il Cnr-Icmate). 

«Il coaching scientifico è stato articolato in diverse fasi: nelle prime settimane di navigazione abbiamo organizzato lezioni seminariali e momenti informali di presentazione del progetto rivolti principalmente all’equipaggio, contestualizzando la missione rispetto alle problematiche climatiche e ambientali presenti nel Mar Mediterraneo: i grandi temi globali inerenti i cambiamenti climatici, quali innalzamento del livello dei mari e inquinamento, sono stati cioè “declinati” alla scala del Mediterraneo  le cui limitate dimensioni amplificano tali impatti, esponendo a maggiori rischi soprattutto le specie marine più vulnerabili», racconta Benedetti (Cnr-Icmate). «Successivamente, il progetto è stato illustrato nel corso di tappe della navigazione in contesti più strutturati e organizzati quali le presentazioni tenutesi alla Lega Navale di Olbia, al Centro Velico di Caprera ed alla Marina della Maddalena, alla presenza delle rappresentanze istituzionali, politiche ed associative coinvolte nel progetto. Obiettivo ultimo è quello di rendere disponibili i risultati delle attività non solo all’interno della comunità scientifica, ma anche attraverso azioni di divulgazione e sensibilizzazione a più ampio spettro».

L’equipaggio del catamarano One sarà impegnato in attività avvistamento dei cetacei, campionamenti di DNA ambientale e di zooplancton. «Apparentemente slegate tra loro, queste attività sono in realtà fortemente connesse», aggiunge Sandro Carniel (Cnr-Isp). «L’avvistamento dei cetacei è integrato al campionamento di DNA ambientale, ossia tracce genetiche disperse nell’ambiente da organismi marini, tra cui appunto cetacei e specie aliene. Inoltre, mediante il campionamento di zooplancton, sarà possibile comprendere la capacità di ingresso degli inquinanti naturali e di sintesi nelle catene alimentari proprio a partire dalla base delle catene trofiche».

Il "coaching scientifico" ha riguardato anche aspetti connessi alla conformazione marino-costiera incontrati durante la navigazione: presso le isole di Molara e di Spargi, ad esempio, si sono potuti osservare molti posidonieti evidenziandone la peculiarità biologica, la valenza ecologica, e l’importanza nella stabilizzazione dei fondali rispetto le dinamiche del moto ondoso sottocosta. Inoltre, si è potuto comprendere come le foglie di Posidonia siano utilissime anche da morte, quando gli accumuli sulla spiaggia, detti banquettes, stabilizzano i profili costieri contro l’erosione. 

Altri approfondimenti hanno riguardato l’osservazione dei profili costieri: grazie alle condizioni meteomarine stabili delle prime settimane di navigazione, si è potuto osservare il ben marcato solco di battente dell’Isola di Tavolara, una traccia erosiva del mare che cinge il profilo della falesia. In alcuni punti si è anche potuto osservare un solco di battente "fossile" simile a quello meglio conservato di Orosei (circa 50 km più a sud), posto ad una quota più elevata di alcuni metri e con ogni probabilità risalente all’ultima fase calda di 125.000 anni fa, quando il livello del mare era più alto.

La missione di M.A.R.E è dunque declinata su più fronti al fine di massimizzare il suo grande sforzo economico, logistico e scientifico. L’obiettivo è fare in modo che la catena ricerca, conoscenza, divulgazione, consapevolezza sia solida in ogni anello al fine di creare una nuova e necessaria cultura di impostazione e gestione delle attività umane rispetto i grandi temi ambientali, sia a livello di produzione che di consumo di beni e servizi. 

Per informazioni:
Alessandro Benedetti
Istituto di Chimica della Materia Condensata e di Tecnologie per l'Energia (Cnr-Icmate)
alessandro.benedetti@ge.icmate.cnr.it
Sandro Carniel
Istituto di Scienze Polari (Cnr-Isp)
sandro.carniel@cnr.it

Vedi anche: